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4 Settembre 2013

I nostri registi negli Usa? Piacciono più dei francesi

È quanto emerge da una ricerca di Luce Cinecittà. “Oltreoceano il nostro cinema è ritenuto più originale e creativo dei cugini francesi

VENEZIA. Strade aperte per il cinema italiano in America. Ritenuto migliore del cugino francese e con un tocco apprezzato di romanticismo e di realismo. E’ quanto emerge dall’indagine presentata al Lido “Appeal e potenzialità del cinema italiano negli USA”, realizzata per Istituto Luce Cinecittà dalla società di ricerche SWG. “Oltreoceano il cinema italiano è vivo e ritenuto più originale e creativo dei cugini francesi. Siamo rimasti, nell’immaginario americano, legati al passato, ma c’è un’importante margine di lavoro su cui riflettere – ha spiegato il presidente di Luce Cinecittà Rodrigo Cipriani Foresio– l’immagine dell’italianità sta mutando e analizzare questo cambiamento vuol dire studiare su cosa investire”. La ricerca arriva nell’Anno della Cultura italiana negli USA che, dopo una serie di eventi e retrospettive organizzate da Luce Cinecittà, si concluderà con un importante accordo di distribuzione via satellite dei film italiani. Il primo sarà La grande bellezza di Paolo Sorrentino, che verrà proiettato in contemporanea in quindici sale americane.

Dallo studio, fatto su un campione diversificato di mille americani, emerge un cinema italiano con grandi potenzialità: oltre il 40% si dice interessato alla nostra produzione, che coinvolge soprattutto giovani (under 34), uomini e di cultura medio-alta. Il posizionamento d’immagine è migliore del cugino francese, ritenuto dagli americani intervistati meno originale di quello italiano. I generi associati per eccellenza al nostro cinema sono il drammatico e la commedia; mentre i protagonisti nel cuore degli americani sono soprattutto stelle del passato: Fellini, Bertolucci, Mastroianni, Loren. Con un’unica eccezione, Roberto Benigni. Questo a testimonianza di un marketing del cinema che è carente nel trasformare gli attori contemporanei in stelle, in protagonisti capaci di concentrare l’attenzione su di sé e rappresentare con la propria immagine sensazioni e sentimenti legati all’italianità.

In generale nel mercato americano c’è un’alta disponibilità a guardare film in lingua originale: in primis in spagnolo, ma anche in francese e italiano. E una buona parte del pubblico che non guarda i nostri film (il 22%) lo fa perché non li trova sul mercato. C’è tanto da fare, dunque, e le strade sono aperte per trasformare anche il Made in Italy nel cinema in uno dei fattori trainanti della nostra economia.

LEGGI L’INDAGINE “Appeal e potenzialità del cinema italiano negli USA”


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