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19 Novembre 2013

Cinema Italian Style viaggia verso Seattle

Paolo Sorrentino e il produttore Nicola Giuliano volano a Denver, Colorado, poi ripassando per Los Angeles puntano su Seattle. Tra sorrisi, strette di mano, brindisi e cene

LOS ANGELES. Cinema italian style viaggia verso Seattle, mente l’Oscar® alla carriera per Piero Tosi, ritirato ieri da Claudia Cardinale, è in partenza per Roma, e il pubblico dell’AeroTheatre, il cinema più “cool” di Los Angeles, a Santa Monica, è letteralmente impazzito per Viva la libertà di Roberto Andò.
Nella domenica tutta italiana di Los Angeles la rassegna organizzata da Luce Cinecittà con l’American Cinematheque ha fatto ancora una volta il tutto esaurito, in sala, dove gli americani hanno già applaudito commedie come Una famiglia perfetta, Benvenuto Presidente, Viaggio sola e accolto con molta curiosità Miele, debutto alla regia di un’attrice molto amata in America come Valeria Golino.

Non c’è dubbio, mai come quest’anno l’Italia è davvero di casa a Hollywood: le sale sono piene di pubblico (pagante) e la fila si allunga per vedere sia i nostri film all’Aero, che i documentari, quasi tutti dedicati al cinema, che la selezione offre quest’anno con una decina di titoli all’Istituto Italiano di Cultura.
Ma, in queste giornate americane fitte di impegni, appuntamenti, brindisi, incontri, è soprattutto Paolo Sorrentino ad aver aperto un varco importante al cinema italiano, dopo il successo e gli applausi a scena aperta che La grande bellezza ha raccolto, nella serata inaugurale di Cinema Italian Style, all’Egyptyan Theatre, un vero tempio del cinema di qualità nel cuore di Hollywood Boulevard.

Lì, nel primo teatro al mondo ad aver sperimentato il glamour e il richiamo del red carpet, non c’erano solo star e amici del cinema italiano come Andy Garcia o Vincent Spano ad applaudire il suo film, candidato italiano per la corsa all’Academy Award®, ma una lunga lista di nomi della Hollywood che conta. Soprattutto nel mondo dei premi.
Con quali risultati? Chi se ne intende, e tra questi c’è per primo un veterano degli Oscar® come il Maestro dei Maestri, Bernardo Bertolucci, ha subito sentito profumo di nomination.
In un’italianissima colazione inevitabilmente a base di pizza, pasta e ravioli ripieni di zucca (neanche a dirlo, in onore di Bertolucci), al microfono del Console italiano Giuseppe Perrone è stato proprio lui, Bertolucci, a fare gli auguri e dispensare a Sorrentino (e al suo produttore Nicola Giuliano che lo scorta in tournèe per l’America) i primi, importantissimi consigli. “Puntiamo ad una nomination più che possibile – gli ha detto Bertolucci – aspettiamo con pazienza ma tu intanto, caro Paolo, comincia a preparare sorrisi, discorsi e molta disponibilità… Sei in campagna. E una campagna ha precise regole”.
Come la socievolezza e la disponibilità, tanto per cominciare con i giornalisti, che un candidato deve saper esibire in un mondo attento anche alle sfumature come quello dei big hollywoodiani che “fanno cordata” per votare, intanto, la short list, poi la cinquina del finalisti che entreranno in lizza per l’Oscar®.

Qualcuno prepara il terreno per la “semina” giusta: se Jasmine Trinca e la produttrice di Miele Viola Prestieri, con Maria Sole Tognazzi al seguito, fuggono nottetempo per un drink con Sean Penn, in un segretissimo locale di Santa Monica, Paolo e Nicola volano a Denver, Colorado poi, ripassando per L.A., puntano su Seattle. Tra sorrisi, strette di mano, brindisi e cene. Come fossero candidati ad un incarico della Casa Bianca. A fargli incontrare la Hollywood che conta (per gli Oscar®) ha pensato, nel cuore di Cinema Italian Style, un attore molto amico dell’Italia come Thomas Arana: lasagna al ragù e insalata verde, fiumi di prosecco e coca cola per tenersi svegli e una lunga notte finita con un giro di disco music ha sciolto il primo iceberg con qualche membro dell’Academy ma anche con una rappresentanza dei Golden Globes, i premi votati dai giornalisti, un’ottantina, in prevalenza agèe, dove spiccano alcuni nomi chiave.

E le chiavi per aprire la porta di Hollywood a La grande bellezza sono già state “distribuite” simbolicamente dopo la proiezione dell’Egyptian, tra i tavoli della cena “strategica” che a Sorrentino e alla delegazione italiana di Cinema Italian Style, hanno dedicato Roberto Cicutto e Rodrigo Cipriani, AD e presidente di Luce Cinecittà. Che, rendendo omaggio a Federico Fellini, ha trovato quest’anno il modo migliore per lanciare una “dolce vita” di ritorno. In una città, non c’è dubbio, di grande bellezza.

(Laura Delli Colli)


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