5 Novembre 2013
“Con il fiato sospeso” torna in sala a Roma
In programmazione al Kino fino a domenica 10 novembre e in un incontro pubblico, martedì 5, in cui si parla di ricerca scientifica e (in)sicurezza nei laboratori universitari
Ci sono film che nessuno vuole far nascere: perché troppo coraggiosi, perché raccontano verità scomode, perché non usano scorciatoie. E poi ci sono registi come Costanza Quatriglio che quei film riescono a farli stesso, con passione e testardaggine. È il caso di CON IL FIATO SOSPESO, che dopo la presentazione all’ultima Mostra di Venezia continua il suo tour di programmazione nelle città italiane – distribuito da Istituto Luce Cinecittà – e torna anche a Roma, dove il KINO (via Perugia, 34), da martedì 5 a domenica 10 novembre, ha deciso di festeggiare questo film che costringe lo spettatore a specchiarsi nella realtà, a sentirsi coinvolto. A ragionare.
Per farlo, oltre alla “normale” programmazione (tutti i giorni alle 20.30; martedì 5 e venerdì 8 alle 20.30 e alle 22.30), il KINO ospita anche un incontro pubblico, martedì 5 novembre alle ore 20.30. A partire dal film, e da un racconto che drammaticamente connette i temi della ricerca scientifica e della (in)sicurezza nei laboratori universitari, l’appuntamento coinvolgerà – oltre all’autrice Costanza Quatriglio – anche il prof. Giovanni Fochi, chimico della Scuola Normale Superiore di Fisica, il prof. Silvano Tortorella, docente di ‘analisi dei medicinali’ della Facoltà di Farmacia e Medicina della Sapienza di Roma, Stefano Corradino, direttore dell’associazione Articolo 21. L’incontro sarà moderato dal giornalista e critico cinematografico Federico Pontiggia.
Ispirato a una vicenda reale, CON IL FIATO SOSPESO racconta la storia di Stella, una ragazza (interpretata da Alba Rohrwacher) che studia Farmacia all’università. Quando è l’ora della tesi viene inserita in un gruppo di ricerca. Pian piano si rende conto che nei laboratori di chimica qualcosa non va. L’ambiente è insalubre, qualcuno comincia a star male, i professori parlano di coincidenze. L’amica Anna, che ha lasciato gli studi per suonare in un gruppo indie-punk, vorrebbe che Stella smettesse di passare intere giornate in laboratorio; Stella, al contrario, non vuole rinunciare al suo sogno. La sua storia si intreccia con il diario di un giovane dottorando (Michele Riondino) che ha già percorso la strada in cui Stella si imbatterà. Un’occasione per non perdere un film breve che ha lasciato un segno visivo forte e spiazzante alla Mostra di Venezia, e che sta portando in tante città italiane e proiezioni nelle sale un racconto emozionante e una discussione centrale sullo stato del futuro del Paese e delle sue più giovani generazioni.