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16 Ottobre 2014

“L’orologio di Monaco”, il viaggio nel secolo di Giorgio Pressburger

Evento Speciale al Festival di Roma "L’orologio di Monaco" di Mauro Caputo, racconto in prima persona sul lavoro del regista, scrittore e drammaturgo Giorgio Pressburger,

Al Festival di Roma come Evento Speciale Prospettive Italia il documentario L’orologio di Monaco di Mauro Caputo, racconto in prima persona del regista, scrittore e drammaturgo Giorgio Pressburger, una delle figure più rappresentative del panorama culturale italiano ed internazionale. “L’idea del film nasce da una raccolta di racconti di Giorgio Pressburger, spiega il regista. Ho avvertito subito la forza di quelle parole e, nello stesso tempo, ho capito il difficile e delicato compito di realizzarne un film. Nella voce di Giorgio traspare nettamente una grande forza emotiva. È stato emozionante lavorare con lui e con i grandi protagonisti della storia degli ultimi due secoli”.

Tratto da una serie di racconti autobiografici, pubblicati da Einaudi, e strutturato come un’elegia a tappe il film parte dall’indagine di un albero genealogico; una famiglia del centroeuropa in cui confluiscono per caso e nel tempo alcuni grandissimi nomi della cultura moderna: Karl Marx, il poeta Heinrich Heine, il compositore Mendelssohn, il regista di ‘Scarpette rosse’ Emeric Pressburger e suo nipote, anche lui regista e premio Oscar, Kevin Macdonald.  Scrittore, regista, operatore culturale su molteplici campi, che come pochi sa raccontare quel territorio fisico e immateriale che è stata (ed è) la Mitteleuropa,  Pressburger rivive con intensa emozione, attraverso una ricerca che si intreccia tra presente e passato, i ricordi e le vicende umane di cui è stato osservatore partecipe. Dalla nascita a Budapest alla partenza in seguito all’invasione sovietica del ’56, passando per la ‘sua’ Trieste e per un vagabondaggio culturale lungo l’Europa del ‘900 e oltre.

Nel film, le immagini suggestive di alcuni luoghi della città di Trieste, come il cimitero ebraico, la Risiera di San Sabba, la libreria Umberto Saba, lo Storico Caffè San Marco, ma anche riprese della vicina Slovenia o di Londra, insieme ai filmati di repertorio dell’Archivio Luce e al materiale video originale girato da Emeric Pressburger, concesso per questo film da Kevin Macdonald.  E su tutto, la voce e la fisicità di un uomo, protagonista di questo viaggio, la cui vicenda personale e familiare riesce magicamente a intrecciarsi con la memoria del nostro ‘900, evocandone storie, violenza, arte, passioni. E come sintetizzato dallo stesso Pressburger, riferendosi al cinquecentesco trattato di Etienne de La Boétie tornato in tempi recenti a essere un inaspettato piccolo bestseller, un messaggio più forte di tutti, che pervade il film: quello contro la servitù volontaria degli uomini.

Dopo la presentazione al Festival di Roma, L’orologio di Monaco, prodotto da Vox Produzioni, sarà distribuito nel 2015 da Istituto Luce Cinecittà.

 

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