Luce Cinecittà

3 Marzo 2015

Successo ai Nastri d’argento Doc

Triangle di Costanza Quatriglio Miglior documentario di cinema del reale e Gian Luigi Rondi - Vita cinema passione di Giorgio Treves Miglior doc su cinema e spettacolo. Nastro dell’anno ad Amelio

È un successo pieno quello riportato ai Nastri d’Argento per il Documentario 2015 per i film con il marchio di distribuzione di Luce Cinecittà, che ottiene i massimi riconoscimenti nelle due principali categorie: Triangle di Costanza Quatriglio Miglior documentario di cinema del reale e Gian Luigi Rondi – Vita cinema passione di Giorgio Treves Miglior doc su cinema e spettacolo.
Inoltre Nastro dell’anno a Gianni Amelio per Felice chi è diverso e Premio speciale a La scuola d’estate di Jacopo Quadri, su Luca Ronconi, e a Tatti Sanguineti per il suo Giulio Andreotti – Il cinema visto da vicino, Menzione per il progetto di 9×10 Novanta e riconoscimento a Jana, ‘protagonista dell’anno’ nel film di Wilma Labate Qualcosa di noi.

“Anche quest’anno la meritevole attenzione del Sindacato Giornalisti Cinematografici per il documentario, premia Istituto Luce-Cinecittà conferendo il Nastro a documentari prodotti o distribuiti da noi. Non possiamo che esserne riconoscenti e orgogliosi del nostro lavoro in un settore in forte espansione in tutto il mondo – dichiara Roberto Cicutto, presidente e AD di Luce Cinecittà – E’ indubbio che il genere del documentario ha conosciuto negli ultimi anni risultati inaspettati. Vincitori di massimi premi nei principali festival internazionali, celebrati da critici e stampa, fucina straordinaria di nuovi talenti registici, i documentari rappresentano il core business della nostra attività di produzione.
Allora tutto bene? Assolutamente no, perché tanti sforzi dei nostri autori e di chi come noi cerca di dare visibilità a questo genere, si scontrano con le barriere e le difficoltà della programmazione in sala e in televisione. Una politica più attenta di diversificazione dell’offerta nei cinema e un maggior sforzo anche coproduttivo da parte delle reti televisive (che pure nel tempo del digitale terrestre e dei canali tematici qualcosa di più stanno facendo) rappresenterebbero la ciliegina sulla torta chiudendo un cerchio virtuoso.
Ancora una parola – conclude Cicutto –  sulla valorizzazione dell’Archivio Storico Luce, alla base di molti lavori di autori sia alle prime prove che affermati, che hanno realizzato opere di grande originalità dando nuova vita alla materia prima e pulsante che costituisce l’anima del patrimonio del nostro archivio”.

E’ in questi giorni nelle sale Triangle di Costanza Quatriglio, vincitore all’ultimo Torino Film Festival del Premio Cipputi per il Miglior film sul tema del lavoro. Racconta, unendole, le drammatiche storie dell’omonima fabbrica di New York, distrutta da un rogo nel 1911, e il crollo di un maglificio-fantasma a Barletta nel 2011. In mezzo un secolo di lotte, sconfitte e nuove speranze.

Il film Gian Luigi Rondi – Vita cinema passione di Giorgio Treves, presentato all’ultima Mostra di Venezia nella sezione Classici, è il ritratto di un protagonista assoluto, memoria e cronaca lucida, affascinante e segreta del nostro cinema. Felice chi è diverso di Gianni Amelio è l’inedita storia dell’omosessualità in Italia dal fascismo agli anni ’80, con uno sguardo urgente e irresistibile sui nostri giorni.
La scuola d’estate di Jacopo Quadri più che un omaggio è il ritratto al lavoro del magistero e del genio di un maestro delle scene come Luca Ronconi.
Giulio Andreotti – Il cinema visto da vicino di Tatti Sanguineti racconta fatti e documenti del più celebre ‘regista non accreditato’ del cinema italiano.
Jana, è la ‘protagonista dell’anno’ di Qualcosa di noi di Wilma Labate, che narra il singolare incontro tra una prostituta e i giovani allievi di un corso di scrittura.
Infine una menzione al progetto del film 9×10 Novanta, che nel 2014 ha riunito dieci tra i più interessanti nuovi autori del nostro cinema per festeggiare i primi 90 anni di Istituto Luce.
Va infine ricordata la candidatura nelle cinquine finaliste per Sul vulcano, il nuovo film di Gianfranco Pannone in questi giorni in sala, un viaggio sulle pendici del Vesuvio tra letteratura, musica e uno straordinario coro di voci recitanti.

Per i riconoscimenti, e soprattutto per l’attenzione costante verso il documentario, Istituto Luce-Cinecittà ringrazia il Sindacato Giornalisti Cinematografici, e condivide i successi di questa edizione dei Nastri per il Documentario con le produzioni, gli autori e tutti i tecnici dei film. Augurando per loro e per noi un anno di nuove attenzioni e successi importanti come questo.


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