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21 Aprile 2015

Road 47, quando il Brasile liberò l’Italia

Arriva in sala dal 23 aprile il film che rievoca un episodio dimenticato della seconda guerra mondiale. La presenza nel nostro paese ancora occupato dai tedeschi, di contingenti militari brasiliani

Arriva in sala dal 23 aprile con Istituto Luce Cinecittà Road 47, il nuovo film del brasiliano Vicente Ferraz, autore del suggestivo Soy Cuba – Il Mammoth siberiano. Un inquieto dramma ambientato durante la seconda guerra mondiale che rievoca un episodio dimenticato, la presenza nel nostro paese ancora occupato dai tedeschi di contingenti militari brasiliani. Truppe mal equipaggiate e impreparate ad affrontare il gelo dell’Appennino innevato, che si trovarono catapultate sulla Linea Gotica.

Il film è stato girato nei territori montani del Friuli Venezia Giulia, nel cast Sergio Rubini  interpreta il ruolo di un soldato repubblichino in fuga. Una coproduzione,  capitanata dal Brasile con Tres Mundos Cine y Video e Primo Filmes, che vede unite l’Italia con la Verdeoro di Daniele Mazzocca e il Portogallo con la StopLine Films di Leonel Viera.
Presentato al Festival di Bari e in varie rassegne latinoamericane, tra cui il Festival de L’Avana, dove ha ottenuto il premio Signis, Road 47 narra la piccola epopea di un reparto di genieri della Forza di Spedizione Brasiliana (FEB) che dopo l’esplosione di una mina e la morte di due soldati, si trova sbandato sulle montagne.

Spiega Vicente Ferraz: “Più che realizzare un film di genere, un film di guerra, il mio intento è stato quello di portare alla luce una parte sconosciuta della storia: quella riguardante i soldati dell’unico esercito latino-americano che lottò in Italia a fianco degli Alleati, durante il rigido inverno del 1944-45”. Il film si allontana dall’epica militare, per concentrarsi più sulle contraddizioni sorte con l’arrivo di giovani soldati brasiliani, per la maggior parte umili e disperati, in una terra lontana, in Europa. Gente che arrivava dai tropici e che si trovò ad affrontare la paura, il freddo e una differenza culturale delle stesse dimensioni dell’Atlantico, tutto questo per sopravvivere ad una guerra di cui non comprendevano le motivazioni e le dinamiche.

LE SALE dal 23 aprile:

VEDI ANCHE:

intervista al regista Vicente Ferraz 

scheda film


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