24 Luglio 2015
Luce Cinecittà: i film a Venezia 72
Ecco i 5 titoli targati Luce Cinecittà alla 72 Mostra del Cinema di Venezia
5 i titoli Luce Cinecittà a Venezia 72. In concorso ad Orizzonti Italian Gangsters, il nuovo film di Renato de Maria; a Venezia Classici Alfredo Bini, ospite inatteso di Simone Isola. Tra i titoli delle Giornate degli autori Arianna, opera prima in Concorso di Carlo Lavagna; eventi speciali l’omaggio a Ingrid Bergman Viva Ingrid! di Alessandro Rossellini, distribuito da Istituto Luce Cinecittà e prodotto insieme a Chopard, e il documentario Harry’s Bar di Carlotta Cerquetti, che vede tra i produttori anche Luce Cinecittà.
Italian Gangsters il nuovo film di Renato De Maria, distribuito da Luce Cinecittà che l’ha anche prodotto in associazione con Minerva Pictures, è un viaggio inedito e spettacolare nelle imprese più eclatanti della mala nostrana. Trent’anni di storie violente consacrate dalla cronaca e dal cinema. Una galleria di volti, testimonianze e filmati d’epoca. La banda Cavallero, Ezio Barbieri, Paolo Casaroli ‘il Dillinger bolognese’, Luciano De Maria, Horst Fantazzini, Luciano Lutring ‘il solista del mitra’. Nomi echeggianti e roboanti nella memoria e nell’oblio collettivo. Uomini che qui parlano attraverso filmati d’epoca – quelli storici dell’Archivio Luce e quelli familiari di Home Movies; attraverso la library di Rarovideo, con il meglio dei film di genere: da Di Leo a Bava e Deodato, ma anche con autori come Petri e Bellocchio; e parlano con le parole di interviste e libri che dedicarono loro – tale la loro presenza nel tempo – giornalisti/scrittori come Enzo Biagi, Giorgio Bocca e Indro Montanelli.
Luce Cinecittà è anche tra i produttori di Alfredo Bini, ospite inatteso di Simone Isola, ritratto di un produttore cinematografico (1926-2010), noto soprattutto per l’intensa collaborazione con Pier Paolo Pasolini, che aveva fatto esordire nel 1960 con Accattone e del quale produsse i film sino a Edipo re del 1967. “Attraverso testimonianze di attori, registi ed amici, si scopre il Simonelli, Bernardo Bertolucci, Giuliano Montaldo, Ugo Gregoretti, Don Backy, Bruno Torri, Piero Tosi, Enrico Lucherini e Manolo Bolognini.
carico umano e il vissuto di uno dei nostri produttori più coraggiosi e liberi”, spiega Isola qui al suo esordio da regista, dopo aver prodotto con la Kimerafilm vari titoli tra cui l’ultimo Claudio Caligari. Accanto al racconto di Bini che, rimasto senza casa, è qui ospite, nel 2001, del regista a Montalto di Castro, ci sono le testimonianze di: Valerio Mastandrea, Claudia Cardinale, Gianni Bisiach.
Arianna, distribuito da Luce Cinecittà, è il racconto di una diciannovenne che non ancora ha avuto il suo primo ciclo mestruale, nonostante gli ormoni prescritti dal ginecologo, e che inizia a confrontarsi con la vera natura della propria sessualità. “Arianna è un film che ci riguarda, spiega il regista. Perché, mettendo in scena il tema dell’ermafroditismo, mostra il limite che il potere esercita, sempre e comunque, nei confronti di chi, consapevolmente o meno, lo minaccia. Mostra come l’ordine e il senso che diamo costantemente al mondo e a noi stessi per poter sopravvivere sia solo un sistema di difesa per non guardare a quella sovrabbondanza di senso che il mondo e noi stessi siamo: per sottrarci alla paura di non avere più gli strumenti per interpretarci. L’ermafrodito è l’incarnazione meravigliosa e ambigua di questa sovrabbondanza”. Nel cast Odina Quadri (Arianna), Massimo Popolizio e Valentina Carnelutti.
Tramite un montaggio di immagini di repertorio (tra cui i materiali dell’Archivio Luce), brani di film di Roberto Rossellini interpretati dall’attrice e soprattutto, straordinari filmini familiari girati in buona parte dalla stessa protagonista, Viva Ingrid! è il racconto della stagione italiana della grande diva hollywoodiana Ingrid Bergman, tra il 1948 e il 1956. Otto anni in cui nacquero la grande storia d’amore con Roberto Rossellini, tre figli e cinque indimenticabili film. Un viaggio in Italia con gli occhi di Ingrid, per una volta ‘regista’ di un film breve e commosso sul Paese, visto tra esotismo, ‘dolcevita’ e intimità. Il luogo che per lei rappresentò sempre un simbolo di cambiamento, di rinnovamento. Con la voce narrante, tra interviste e archivi, della stessa attrice, salvo l’unica eccezione di una mitica lettera a Roberto Rossellini, letta dalla figlia Isabella. Il film è diretto da Alessandro Rossellini, figlio di Renzo, e scritto da Angelica Grizi.
Il documentario Harry’s Bar racconta, attraverso le voci di vari personaggi coinvolti, le vicissitudini del noto locale veneziano nato nel 1931 e proclamato monumento nazionale nel 2001. In ottanta anni di storia veneziana ha visto passare scrittori, pittori, registi, divi del cinema, re, regine e buongustai. Fino a diventare una sorta di leggenda.
Venice Days – Interviste a Roberto Barzanti, Giorgio Gosetti, Carlo Lavagna: