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4 Settembre 2015

“Arianna” al Nuovo Sacher

In programmazione dal 15 ottobre al Nuovo Sacher di Roma il film d’esordio di Carlo Lavagna. Il racconto di una diciannovenne, interpretata dall'attrice rivelazione Ondina Quadri, che inizia a interro

“Sono nata due volte, anzi tre. Bambino la prima in un giorno di gennaio stranamente caldo a Roma. Pochi anni più tardi sono nata di nuovo, questa volta bambina, sulle colline boscose dell’Italia centrale. La terza volta sono nata io l’estate in cui mio padre riprese la casa sul lago dove ero cresciuta”. Questo l’avvio di Arianna, delicato esordio di Carlo Lavagna a Venezia 72 (Giornate degli Autori) e in programmazione al Cinema Nuovo Sacher di Roma dal 15 ottobre. Nel cast affianco a Massimo Popolizio e Valentina Carnelutti, l’attrice rivelazione Ondina Quadri (la protagonista Arianna) che ha ricevuto come miglior attrice esordiente il premio FICE, il premio FEDEORA e il Nuovo IMAIE Talent Award assegnato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani e dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani.

Il trailer:

Il racconto di una diciannovenne che non ancora ha avuto il suo primo ciclo mestruale, nonostante gli ormoni prescritti dal ginecologo, che inizia a confrontarsi con la vera natura della propria sessualità quando i suoi genitori decidono di riprendere possesso del casale sul lago di Bolsena dove era cresciuta fino all’età di tre anni e  dove antiche memorie cominciano a riaffiorare. “Arianna è un film che viene da lontano, spiega il regista, da un inatteso gesto dell’inconscio di un bambino che un giorno sogna di essere donna e da allora si trova a confrontarsi con una domanda fondamentale a cui non aveva pensato: perché ci è data questa identità e non un’altra? Quel bambino sono io a nove anni e i sogni in cui immaginavo di essere altro da me sono l’origine emotiva di questo film”.  Mettendo in scena il tema dell’ermafroditismo Arianna mostra come l’ordine e il senso che diamo costantemente al mondo sia solo un modo per non guardare alla sovrabbondanza di senso che il mondo e noi stessi siamo. Per sottrarci alla paura di non avere più gli strumenti per interpretarci. Né maschio né femmina, l’ermafrodito è la meravigliosa e ambigua incarnazione di questa sovrabbondanza.

VEDI ANCHE: La pagina Facebook |  Arianna premiata a Venezia 72 | Carlo Lavagna: “Nel corpo di Arianna il rapporto tra identità e potere”

 


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