Festival

29 Settembre 2015

Luce Cinecittà alla Festa di Roma

Il viaggio di Gianni Amelio nella scuola elementare, i ritratti dei registi Paolo&Vittorio Taviani e di Sergio Corbucci, un documentario sulla scena artistica romana degli anni ‘60

Il viaggio di Gianni Amelio nella scuola elementare, i ritratti dei registi Paolo&Vittorio Taviani e di Sergio Corbucci, un documentario sulla scena artistica degli anni ‘60 a Roma.  Questi i 4 film targati Istituto Luce Cinecittà, tra distribuzione e coproduzione, che saranno presenti alla Festa di Roma, accanto a una retrospettiva del regista Antonio Pietrangeli curata da Luce Cinecittà e Centro Sperimentale di Cinematografia/Cineteca Nazionale.

Registro di classe, libro primo 1900-1960 è un film d’archivio di Gianni Amelio e Cecilia Pagliarani, prodotto da Luce Cinecittà – che anche lo distribuisce – in collaborazione con Rai Cinema e Rai Com e realizzato con materiali provenienti da: Archivio Storico Luce, Rai Teche, MIUR, Nosarchives.Com, Ascer, Casa della Memoria, Edu, Fdlm e Indire.
I registri di classe servono a segnare le assenze e i voti degli alunni. Ma non tutti gli alunni sono uguali, non a tutti sono date le stesse possibilità. In questo viaggio lungo più di un secolo, insegnanti, bambini, genitori di ogni parte d’Italia raccontano la storia della scuola dell’obbligo, vissuta in prima persona tra grandi aspettative e delusioni spesso profonde.

La passione e l’utopia. Viaggio nel cinema dei Fratelli Taviani di Mario Canale, con la collaborazione di Annarosa Morri, distribuito da Luce Cinecittà, è un viaggio in luoghi e suggestioni per raccontare e raccordare un percorso di 60 anni d’amore e di passione per il cinema, fino ad arrivare ai sopralluoghi dell’ultimo Maraviglioso Boccaccio.
Un racconto scandito in “capitoli” legati dalla voce e dai racconti di Paolo e Vittorio Taviani e dalle testimonianze di attori e collaboratori, toccando i temi caratterizzanti del loro percorso: la Passione, l’Utopia, la Rivolta,  la Musica, la Memoria la  Recitazione.

Sergio Corbucci. L’uomo che ride, diretto da Gioia Magrini e Roberto Meddi, è il ritratto di uno dei più prolifici ed eclettici registi Italiani. In quarant’anni di carriera ha realizzato una settantina di film cimentandosi in tutti i generi, dal peplum all’horror, dal comico al giallo, dal film musicale al western, il genere che forse preferiva e di cui è considerato un maestro assieme a Sergio Leone.
Attingendo  all’autobiografia inedita di Corbucci, il documentario ripercorre la sua storia umana e professionale avvalendosi di materiali di repertorio dell’Istituto Luce e di foto e filmati amatoriali privati, oltre che di testimonianze (Orio Caldiron, Giancarlo Giannini, Franco Nero, Lina Wertmuller, con Massimo Ghini voce narrante), e soprattutto della moglie Nori.

Swinging Roma di Andrea Bettinetti, prodotto da Good Day Films con Sky Arte HD, Istituto Luce Cinecittà e Bulgari, ci porta nella Roma tra la fine degli anni ‘50 e i primi anni ’60, quando s’impone come capitale dell’arte contemporanea italiana, capace di assorbire e metabolizzare le novità della Pop Art americana. E allora la nuova figurazione di Mario Schifano, le opere di Franco Angeli e Tano Festa, gli autori della Scuola di Piazza del Popolo, come Giosetta Fioroni e Renato Mambor, Fabio Mauri e i suoi schermi, i manifesti cinematografici stracciati da Mimmo Rotella, le innovative gallerie La Salita di Liverani, La Tartaruga di De Martiis e L’Attico di Fabio Sargentini, la figura leggendaria di Palma Bucarelli, storica direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, che nel 1958 espone Pollock e l’anno successivo “il grande sacco” di Burri .Il documentario ricostruisce questo periodo aureo e a volte eccessivo, ricercando i luoghi simbolo di quegli anni, dal Bar Rosati al Piper, dalla Galleria Nazionale d’arte Moderna a Piazza di Spagna e Via Veneto, dalla Tartaruga all’Attico.

La Festa del Cinema di Roma rende omaggio al regista Antonio Pietrangeli (1919-1968) e alla sua opera riproponendo presso il Cinema Trevi una retrospettiva curata da Istituto Luce Cinecittà e CSC/Cineteca Nazionale. In programma ci sono capolavori come Io la conoscevo bene, La visita, Adua e le compagne e gioielli da riscoprire come Il sole negli occhi, Lo scapolo, La parmigiana.
Nei giorni della Festa verrà inoltre presentato “Antonio Pietrangeli, il regista che amava le donne”, il volume (in doppia lingua italiano e inglese) a cura di Piera Detassis, Emiliano Morreale, Mario Sesti, realizzato da CSC/Cineteca Nazionale, Fondazione Cinema per Roma e Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con Edizioni Sabinae.
Pochi registi come Pietrangeli hanno saputo raccontare con analoga sensibilità l’animo femminile e il suo cinema è un oggetto non ancora identificato nella nostra storiografia. Sfogliando i testi dei critici e degli storici del cinema, è difficile, se non impossibile trovare il nome di Pietrangeli all’interno del pantheon del cinema italiano.


Ultime news