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15 Dicembre 2015

I doc Luce Cinecittà su Rai Storia

Tre documentari Luce Cinecittà programmati su Rai Storia nel periodo natalizio. Per gettare uno sguardo inedito su vissuti e protagonisti che hanno fatto la storia del nostro paese

Tre i documentari Luce Cinecittà programmati su Rai Storia (canale 54 del digitale terrestre) durante il periodo natalizio. Per gettare uno sguardo, spesso inedito, su vissuti e protagonisti che hanno fatto la storia del nostro paese.

Il primo appuntamento è il 15 dicembre alle 22.00 con Lo sposo di Napoli di Giogiò Franchini. Un ritratto del “Comandante” Achille Lauro, una ricostruzione dell’avventurosa altalena di conquiste e disfatte dell’armatore sorrentino, fondatore della Flotta Lauro. Un uomo controverso che fu grande imprenditore, presidente della squadra di calcio del Napoli, produttore cinematografico, ebbe una gran quantità di amanti che esibiva con orgoglio, si buttò in politica e fu la sua fine.   

Il 29 dicembre, sempre alle 22.00, L’ultima voce. Guido Notari di Enrico Menduni. La storia inedita di un protagonista dello spettacolo italiano, un personaggio che per oltre vent’anni ha avuto milioni di spettatori e a tratti è stato il più ascoltato del suo tempo. Un protagonista irripetibile, il cui nome è oggi quasi del tutto ignorato ma per milioni di italiani è stato ‘la voce’. Il suo nome era Guido Notari. La radio e il cinema celebravano i trionfi del fascismo e dopo il crollo del regime raccontavano le speranze della Repubblica. La voce rimaneva la stessa, quella di Guido Notari. E come la voce del regime abbia potuto essere anche la voce dell’Italia liberata, senza che nessuno avesse da ridirne, è uno dei misteri che indaga il film.  

Una delle vicende più dolorose e tuttavia meno note della Grande Guerra è al centro di Scemi di guerra – la follia nelle trincee di Enrico Verra, in onda il 30 dicembre alle 22.00. Sono tanti i volti disorientati e terrorizzati che popolano le fotografie e i filmati realizzati durante e dopo la Prima Guerra Mondiale. La perdita di sé che si legge in questi volti evoca l’enorme diffusione della malattia mentale tra i combattenti. Attraverso una ricca documentazione e le testimonianze di storici autorevoli, Scemi di guerra accompagna lo spettatore in un labirinto della follia. Il viaggio, spesso senza ritorno, dei soldati impazziti sui campi di battaglia.


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