9 Marzo 2016
“Ofelia non annega”. Sperimentazione visuale e Archivio Luce
Firmato dalla video-artista Francesca Finifilm interpreta in chiave surrealista l’icona femminile di Amleto legando performance sperimentali e Archivio Luce
A 400 anni dalla morte di William Shakespeare il film Ofelia non annega della video-artista Francesca Fini reinterpreta in chiave surrealista e sperimentale l’icona femminile di Amleto. Un’opera che lega il repertorio storico, antropologico e sociologico delle immagini dell’ Archivio Luce e le performance originali elaborate dall’artista appositamente per il progetto. Il lungometraggio, coprodotto e distribuito da Istituto Luce-Cinecittà, è stato presentato ufficialmente al Festival VIDEOFORMES di Clermont-Ferrand, evento dedicato ai nuovi linguaggi digitali giunto alla sua 31°edizione, e contemporaneamente a New York, presso il Watermill Center, il laboratorio di arti performative diretto da Bob Wilson. Per essere poi presentato in Italia da Luce-Cinecittà al Macro di Roma in un’atmosfera particolarmente congeniale a questa opera di videoarte. Per il presidente e ad di Luce Cinecittà Roberto Cicutto, “è la dimostrazione che l’Archivio è malleabile, utilizzabile al di là di quello che si pensa, perché abbiamo 90 anni di storia audiovisiva e il fondo è stato sempre alimentato e continua ad esserlo. Francesca Fini l’ha usato in modo originale, divertente e musicale”.
Al centro del film c’è un’Ofelia diversa da quella tramandata dalla tradizione letteraria: non l’adolescente fragile, ma tante donne diverse per colori, fattezze, età. Un’Ofelia moderna e dolceamara. Che non si perde nei boschi di Danimarca, ma nei taglienti paesaggi laziali: dalle suggestioni industriali del Gazometro di Roma al Centro Rottami di Cisterna di Latina, dalle aride cave di tufo di Riano alla meravigliosa Villa Futuristica della famiglia Perugini a Fregene, passando attraverso un rocambolesco giro panoramico su un bus turistico della capitale. Un’Ofelia che alla fine non annega, rinunciando al suo destino di eroina romantica per diventare una “persona normale”.
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Nella presentazione al VIDEOFORMES di Clermont-Ferrand una videoinstallazione ha occupato gli spazi de La Tolerie dal 18 marzo al 2 aprile. Oltre al film, l’installazione prevedeva l’esposizione di “Red Ophelia“, che assembla oggetti e abiti di scena del film. Il 25 marzo il film è stato invece proiettato presso gli spazi museali del Watermill Center di New York come parte integrante dell’evento conclusivo del progetto “La Masca”, l’installazione multimediale che Francesca Fini ha realizzato nel corso della residenza artistica al Watermill Center. Ad aprile sono seguite altre proiezioni del film: a Coimbra per un evento organizzato dal Fonlad Digital Art Festival, e a Belforte del Chienti presso il Midac Museo Dinamico di Arte Contemporanea.
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