20 Luglio 2016
Bellocchio e i nuovi talenti del corto per la SIC
c'è anche un cortometraggio inedito di Marco Bellocchio, Pagliacci, nel programma speciale SIC@SIC dedicato alla forma breve e realizzato in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà. Sette giovani
C’è anche un cortometraggio inedito di Marco Bellocchio, Pagliacci, nel programma speciale SIC@SIC dedicato alla forma breve. Il film, che ha la durata di 18′ ed è interpretato da Lucia Ragni (l’attrice da poco scomparsa), Luca Micheletti, Federica Fracassi, Rebecca Liberati, Corrado Invernizzi, Mino Manni, parte in un teatro di paese dove si stanno svolgendo le prove di uno spettacolo tratto dall’opera I Pagliacci. Non c’è orchestra ma solo un pianoforte e i cantanti. Tra i pochi nel pubblico c’è la madre del cantante, una ricca signora del luogo e finanziatrice del progetto, la sorella e alcune altre persone coinvolte nello spettacolo. Nel corso di una serata, a cena in casa della ricca signora, durante una seduta di ipnosi vengono fuori i rancori e i dolori dei due figli nei confronti della madre e l’impossibilità da parte loro di liberarsene.
Pagliacci, realizzato dal regista con gli allievi del laboratorio Fare cinema di Bobbio, che si tiene ogni estate da 20 anni, è secondo Giona A. Nazzaro, delegato generale Sic, “un film sorprendente ed entusiasmante, interpretato dalla compianta Lucia Ragni: un tassello che permette di osservare il cinema di Bellocchio da un’angolazione inedita e ripensare le sue innumerevoli spinte pulsionali e insurrezionali”.
Il corto è in qualche modo il cuore di una nuova iniziativa proposta dalla 31ma edizione della Settimana Internazionale della Critica in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà, SIC@SIC (Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica), vetrina di nuovi talenti italiani.
“Autrici e autori giovanissimi – spiega ancora Nazzaro – in grado di muoversi lungo tutto lo spettro espressivo del cinema contemporaneo. Finzione, documentario, film saggio, sperimentazione e oltre. Un panorama di possibilità entusiasmanti le cui uniche regole sono il talento e la creatività. Una scommessa che si offre sin da ora con una certezza: l’avere individuato oggi alcuni degli autori del cinema italiano di domani”.
Dai diari familiari fantasmatici di Alice di Chiara Leonardi alla topografia sentimentale di Atlante 1783 di Maria Giovanna Cicciari, passando attraverso il romanzo di formazione di Era ieri di Valentina Pedicini, l’affabulazione fantastica di dodici pagine di Riccardo Caruso, Roberto Tenace, Luigi Lombardi ed Elisabetta Falanga, il ‘dejeuner sur l’herbe stoner’ di Colazione sull’erba di Edoardo Ferraro, giungendo all’astrazione lirica di Notturno di Fatima Bianchi e la scoperta di un erotismo altro di Vanilla di Rossella Inglese, “i cortometraggi selezionati si offrono come una presa di posizione, formale e creativa, di grande rilievo – aggiunge Nazzaro – fra Marco Bellocchio e i giovani autori presentati da SIC@SIC si crea un ponte ideale che permette di pensare il cinema italiano come un dialogo fra l’urgenza di una tradizione viva e gli imperativi di un futuro tutto da giocare e inventare”.
“La collaborazione di Istituto Luce Cinecittà con la SIC – spiega Carla Cattani – nasce dall’esigenza di promuovere giovani autori italiani non ancora approdati al lungometraggio: ciò che infatti accomuna anche molti giovani autori che sono riusciti ad affermarsi (pensiamo a Sydney Sibilia, Piero Messina, Laura Bispuri, Carlo Lavagna, Gabriele Mainetti), è il racconto degli anni passati per arrivare all’opera prima, del tempo speso per farsi conoscere prima che un produttore riuscisse a sua volta a coinvolgere finanziatori nei loro progetti. I sette cortisti che arriveranno a Venezia avranno l’occasione per farsi conoscere in un contesto sia nazionale che internazionale, e i loro lavori saranno poi proposti anche all’estero nell’ambito delle varie iniziative di promozione di Istituto Luce Cinecittà. Per questi giovani inizia, o si conferma, il viaggio, un tassello importante nel passaggio dalle promesse al presente”.
VEDI ANCHE: “Pagliacci” e il talento dei giovani autori