30 Maggio 2017
Donne pericolose all’Apollo 11
Dopo gli applausi alla Festa del Cinema di Roma, al Noir in Festival e in concorso al Bellaria Film Festival, candidato come miglior documentario ai Nastri d’Argento, arriva sugli schermi dell’Apollo
Dopo gli applausi alla Festa del Cinema di Roma, al Noir in Festival e in concorso al Bellaria Film Festival, candidato come miglior documentario ai Nastri d’Argento, arriva sugli schermi dell’Apollo 11 di Roma, mercoledì 31 maggio alle 21.00 Le scandalose – Women in crime, il nuovo film documentario di Gianfranco Giagni, scritto con Silvana Mazzocchi e Patrizia Pistagnesi, e con le voci d’eccezione di Sonia Bergamasco e Claudio Santamaria. Una inedita controstoria d’Italia, attraverso le storie di sette donne protagoniste di cronache nere, sconvolgenti, umane.
Streghe, isteriche. Donne che uccidono per follia, gelosia, disperazione, vendetta, soldi. L’Italia esce dalla guerra, il fascismo è sconfitto e la libertà ritrovata restituisce alla cronaca nera un ruolo d’eccellenza. Accompagnate dagli articoli d’epoca di Dino Buzzati, Tommaso Besozzi, Vitaliano Brancati, Camilla Cederna, Hans Magnus Enzensberger e altri, le assassine più famose dell’epoca si confessano. Da Leonarda Cianciulli, ‘la saponificatrice’ a Rina Fort, dalle sorelle Lidia e Franca Cataldi, alla contessa Pia Bellentani, a Pupetta Maresca, fino a Doretta Graneris.
E mentre il Paese pretende di mostrare un volto frivolo e leggero alimentato dai consumi e dal nuovo perbenismo, nella realtà che ha perso ogni innocenza, delitto dopo delitto, le donne delinquenti si trasformano: da fattucchiere a criminali. Ne Le scandalose si racconta anche questo con le immagini di repertorio del Luce, dei documentari di Luigi Comencini, Emmer, Zurlini, Maselli, Franchina… e sequenze originali girate nell’ex Manicomio Criminale di Aversa, nel Museo del Crimine e nel Palazzo della Cassazione a Roma. Si racconta di crimini, ma soprattutto si racconta di altro.
‘Ne Le scandalose – commenta Giagni nelle note di regia al film – troverete il cantante Little Tony e Luigina Pasino che uccide perché “sono meglio trent’anni di carcere che continuare a vivere con mio marito”, i mangiatori dei grissini più lunghi del mondo e la saponificatrice di Correggio. Spose sempre “radiose” e Pupetta Maresca, Rita Hayworth e la Contessa Bellentani. Lanciatori di coltelli, donne che levitano, commendatori con diciannove figli “tutti viventi”, issa, esso, o’ malamente, concorsi per cani, bolle di sapone e molto altro… In questo documentario lo straordinario materiale del Luce viene usato in modo incongruo, liquido, e il montaggio permette allo spettatore di trovare il filo che leghi il tutto. Così il repertorio diventa materiale vivo, capace di narrare indipendentemente dalla sua funzione originale…’ ‘Le assassine del dopoguerra’ spiegano Silvana Mazzocchi e Patrizia Pistagnesi nella loro nota ‘raccontano nel loro gesto estremo, pur con profonde differenze, anche di un desiderio di vita, di affermazione, di un ‘vogliamo tutto’ che entra in tragico conflitto con una ricostruzione in cui, malgrado l’accesso al voto, non cambia molto per le donne. Come testimonia il vasto repertorio d’epoca, una sorta di esilarante commedia all’italiana che narra di un immaginario collettivo, di una società, di una cultura nazionalpopolare in cui la donna continua a oscillare fra l’iconografia di una santa e quella di una puttana’.