Cinecittà

31 Gennaio 2018

Cinecittà futura, tra Fellini e l’innovazione tecnologica

Un grande evento dedicato a Federico Fellini nel centenario della nascita, che ricorre il 20 gennaio 2020. Ma anche un nuovo Museo dell'Audiovisivo e del Cinema e il rilancio degli studios con nuove p

Un grande evento dedicato a Federico Fellini nel centenario della nascita, che ricorre il 20 gennaio 2020. Ma anche un nuovo Museo dell’Audiovisivo e del Cinema e il rilancio degli studios con nuove produzioni internazionali, tra cui The New Pope di Paolo Sorrentino. E poi una mostra dedicata a Monica Vitti – l’attrice ha compiuto 86 anni lo scorso novembre e da tempo non appare in pubblico – che aprirà a marzo nella Sala dei Dioscuri al Quirinale. Sono alcune delle tante novità annunciate questa mattina sotto lo slogan “Cinecittà Futura”: un appuntamento che ha portato a spasso per i teatri di posa di Via Tuscolana, tra set che rimandano all’antica Roma e all’Assisi medievale, giornalisti italiani e stranieri, invitati a incontrare il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, insieme al DG Cinema Nicola Borrelli, al presidente e ad di Istituto Luce Cinecittà, Roberto Cicutto, al presidente del Centro Sperimentale – Cineteca Nazionale Felice Laudadio, al direttore della Cineteca di Bologna Gianluca Farinelli.

“Entro fine anno aprirà il nuovo MIAC – Museo Italiano dell’Audiovisvo e del Cinema negli ex Laboratori di sviluppo e stampa – ha annunciato Roberto Cicutto – il Museo, polifunzionale, avrà una superficie di 4mila metri quadrati, ospiterà un’esposizione permanente, spettacolare e immersiva sull’immaginario degli italiani nel XX e XXI secolo e l’evoluzione della nostra società vista con le lenti del cinema”. Ma anche della tv e degli audiovisivi in generale, tra filmati e fotografie dai maggiori archivi e cineteche del nostro paese, video installazioni, materiali audio, oggetti di scena, testi e macchinari. Ospiterà mostre temporanee, una biblio-videoteca e laboratori didattici. Complementari al MIAC anche una serie di attività in formato Erasmus con scambi e residenze internazionali in collaborazione con il Centro sperimentale di cinematografia. Nell’ambito del MIAC sarà anche promosso un Laboratorio di conservazione e restauro per tutelare la sopravvivenza dei capolavori del passato. (Leggi qui altri dettagli del programma)

Dario Franceschini sottolinea come la nuova Cinecittà, nata dalla ripubblicizzazione degli studios, sia frutto di una strategia condivisa da un ampio arco di forze politiche che mira a rimettere il cinema al centro della scena. “In qualche anno – ha detto il ministro – prevedo che Cinecittà tornerà ai fasti degli anni d’oro. Per anni se ne è parlato in negativo… ricordo i sit in dei lavoratori sotto al ministero. Oggi le cose sono cambiate ma non se ne parla. Questa diventerà la cittadella del cinema e dell’audiovisivo con molte prospettive di crescita e il coinvolgimento anche della Rai. Ci sarà una collaborazione ancora più stretta con il Centro Sperimentale di Cinematografia. Prima della fine della legislatura arriveranno altre risorse dal CIPE e dai fondi europei sul patrimonio”.

Il ministro ha fatto anche un primo bilancio degli effetti della nuova legge, varata nel 2016 e arrivata a completamento con i decreti attuativi a fine 2017. “Le quote di programmazione stanno già spingendo le televisioni a chiedere prodotto italiano”. E il ministro si è concesso anche un momento frivolo: “Da ragazzo ho lavorato anch’io nel cinema. Ho fatto la comparsa in due film: Amore amaro di Florestano Vancini e La ragazza fuoristrada di Luigi Scattini. Prendevo 10mila lire”.

Forte l’impegno per le celebrazioni attorno al regista de La dolce vita. A Rimini è stato appena riaperto il cinema Fulgor restaurato e sono stati stanziati 12 mln di euro per la creazione del Museo dedicato al regista, mentre “Fellini 100”, che vede la collaborazione tra Luce Cinecittà, Csc e Cineteca di Bologna, prevede un percorso di anticipazioni che porterà, nel 2020, alla proposta dell’intera opera del maestro restaurata: una retrospettiva che viaggerà in Italia e nel mondo e sarà anche al nuovo Museo dell’Academy realizzato da Renzo Piano a Los Angeles.

Roberto Cicutto ha sottolineato come le produzioni internazionali stiano tornando negli studios. “Per ora possiamo annunciare solo la serie televisiva tratta dal best seller di Umberto Eco Il nome della rosa, con John Turturro e Rupert Everett, che sarà prodotta da 11 Marzo Film, Palomar e TMG in collaborazione con Rai Fiction e avrà la regia di Giacomo Battiato. Inoltre arriveranno produzioni Netflix e Paramount e il seguito della serie di Paolo Sorrentino The New Pope“.

Cicutto ha ricordato anche il forte impegno per le manutenzioni straordinarie con la costruzione di due nuovi teatri di posa, la ricostruzione del Teatro 7, distrutto durante la seconda guerra mondiale, con nuove tecnologie e piscine trasparenti per le riprese subacquee. Ma al business si affianca l’attività culturale, con il restyling dell’esposizione permanente “Cinecittà si mostra”, a cura di Dante Ferretti, il programma sui mestieri del cinema, il Festival del videogame che si terrà a maggio.

Nicola Borrelli ha parlato di risorse, incrementate dalla nuova Legge. “Per Cinecittà l’investimento complessivo sarà fra i 50 e i 60 milioni di euro. Ma già nel 2018 il fatturato verrà per il 60% dal mercato”.

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Cristiana Paternò

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