17 Luglio 2018
L’estate romana di Raffaella Carrà
Fino al 2 settembre al Teatro 1 degli Studi di Cinecittà la mostra “Iconoclasti. Lo stile di Raffaella Carrà nell’opera di costumisti e stilisti” promossa da Altaroma e Istituto Luce-Cinecittà
Estate romana nel segno di Raffaella Carrà, dei costumisti che l’hanno vestita e degli stilisti che si sono ispirati al suo stile iconico. Altaroma e Istituto Luce – Cinecittà sono orgogliosi di annunciare che la mostra “Iconoclasti. Lo stile di Raffaella Carrà nell’opera di costumisti e stilisti” inaugurata lo scorso 29 giugno presso il Teatro 1 degli Studi di Cinecittà, sarà infatti prorogata fino al 2 settembre. Tanti fan in posa, una copertura mediatica trasversale e migliaia di scatti sui social hanno convinto l’istituzione nazionale del cinema e dell’entertainment a prolungare i tempi dell’esposizione curata da Fabiana Giacomotti con Annalisa Gnesini, la cui chiusura era prevista per il 15 luglio, fino a tutta l’estate.
La mostra, la prima mai dedicata dal mondo della moda a Raffaella Maria Roberta Pelloni, in arte Raffaella Carrà, analizza l’opera dei grandi creatori del cinema e della televisione, che l’hanno caratterizzata e vestita fin dagli albori della sua carriera, e delle firme storiche e nuove della moda che a lei si sono ispirati. Con un allestimento di grande impatto, l’esposizione mette in evidenza i segni e le simbologie più nascoste del “fenomeno-Carrà”, attraverso costumi, abiti, accessori, oggetti, video, foto, i disegni preparatori e i bozzetti dei più grandi costumisti televisivi e cinematografici come Enrico Rufini, Corrado Colabucci, Luca Sabatelli, Gabriele Mayer, Gabriella Pera, e gli abiti degli stilisti che a questi segni si sono ispirati.
Quaranta costumi, selezionati fra oltre quattrocento, provenienti dall’archivio storico della Rai, di Annamode, della sartoria The One, Giovanni Gioia e Vincenzo Mola, di cui la maggior parte mai esposta fino ad oggi, permettono di identificare gli elementi, i tratti e le ricorrenze stilistiche di Raffaella Carrà in un continuo gioco di rimandi fra costume e moda che diventa evidente nella selezione di abiti firmati da nomi come Renato Balestra, Greta Boldini, Luigi Borbone, Mario Dice, Antonio Grimaldi, Giuseppe di Morabito, Guillermo Mariotto per Gattinoni, Leitmotiv, Fausto Puglisi, Francesco Scognamiglio. Attentissima la scelta delle fotografie; molto curata la costruzione dei video, selezionati fra le oltre 19mila referenze custodite in RaiTeche. Fra gli oltre cento bozzetti in mostra anche la straordinaria selezione preparatoria del “personaggio-Carrà”, risalente ai primissimi anni Settanta e firmata da Colabucci, generoso prestito di Stefano Rianda.