Lutti

20 Settembre 2018

Addio a Inge Feltrinelli, regina dell’editoria

Grande editrice internazionale, fotografa di momenti e personaggi simbolo del novecento italiano ed europeo, compagna di vita e di lavoro di Giangiacomo Feltrinelli, a cui Luca Scarzella e Simonetta F

È morta all’età di 87 anni Inge Feltrinelli, grande editrice internazionale, fotografa di momenti e personaggi simbolo del novecento italiano ed europeo, compagna di vita e di lavoro di Giangiacomo Feltrinelli, figura fondamentale e complessa dell’editoria mondiale. Donna dalle diverse vite unite da un coerente spirito di avventura, rischio, gioco, che ne fanno una personalità appassionata e appassionante a cui Luca Scarzella ha dedicato il documentario INGE film, prodotto dalla Giangiacomo Feltrinelli Editore e distribuito da Luce Cinecittà, presentato alla Festa di Roma come evento speciale nel 2010. 

Frutto di una lunga e coinvolgente conversazione, il film è il racconto della figura pubblica di un donna straordinariamente vitale che si intreccia e attraversa gran parte del Novecento. Dall’infanzia nella Germania nazista dove vive come figlia di ebrei tedeschi immigrati dalla Spagna – chiave traumatica e necessaria per interpretare la sua vita successiva – alla rievocazione del dopoguerra, in un paese devastato fisicamente e moralmente, dove Inge trova lo slancio per una ricostruzione personale e verso un respiro internazionale. Arrivano l’apprendistato e la scoperta di sé come fotografa, il viaggio in transatlantico alla volta di New York. Uno scatto quasi accidentale con dentro la Garbo ed il reportage su Hemingway a Cuba, che le regala fama e le fa girare il mondo. L’incontro con Giangiacomo è un’altra svolta, un’altra vita. Una storia d’amore e di libri, in cui la giovane fotografa tedesca, messa da parte la sua precedente attività, trova in un ufficio milanese la vita internazionale cui da sempre aspira. Si deve a lei la salvezza della casa editrice Feltrinelli nel 1972 dopo la tragica scomparsa del marito dilaniato da un’esplosione a Segrate mentre stava preparando un attentato dei Gap, la formazione clandestina rivoluzionaria creata da lui stesso. Dal 1969, quando il marito entrò in clandestinità e ancor più dopo la sua morte, ha gestito l’omonima casa editrice, poi affidata al figlio Carlo.

La camera ardente è allestita venerdì 21 settembre a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, nella Sala Alessi aperta dalle ore 10:00 alle ore 14:00.

Carmen Diotaiuti

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