5 Ottobre 2018
Festa di artisti, tonnare e dei per Luce Cinecittà
Tra i titoli targati Luce Cinecittà alla Festa di Roma, il documentario Diario di tonnara, sulla una delle più rinomate tonnare del Mediterraneo che vive oggi solo nei ricordi degli anzian
Otto i titoli targati Luce Cinecittà alla tredicesima Festa di Roma. In selezione ufficiale il documentario di Giovanni Zoppeddu Diario di tonnara, ispirato all’omonimo libro di Ninni Ravazza che ripercorre i venti anni, a partire dal 1984, in cui è stato il sommozzatore della tonnara siciliana di Bonagia, una delle più produttive e rinomate del Mediterraneo che oggi vive ormai solo nei ricordi degli anziani tonnaroti. Tra fatti straordinari e semplici affreschi di vita, esaltazioni e sconfitte, speranze e delusioni, che hanno scandito la vita quotidiana dei pescatori del tonno, Diario di tonnara catapulta lo spettatore all’interno di un mondo ricco di fascino che sembra essere destinato ad essere relegato nel cantuccio della tradizione. Un universo fatto di racconti, di storie tramandate di generazione in generazione e di una ritualità che oggi fatica ad essere ricordata. Rais e tonnaroti, offrono, lo spunto per descrivere la Sicilia del mare, quella ancorata alla tradizione, fatta di valori primordiali e nobili dei quali, ancora, si sente l’eco in tutta l’isola ed oltre.
Cinque i titoli nella sezione Riflessi, a partire dal documentario su Silvano Campeggi, detto Nano, l’artista recentemente scomparso che nella sua vita ha disegnato oltre 3mila manifesti per il cinema, da Casablanca a Via col vento a Ben Hur, e che vediamo nuovamente all’opera nel documentario di Simone Aleandri As time goes by – L’uomo che disegnava sogni.
Un altro ritratto d’artista nel doc di Gabriele Raimondi Giosetta Fioroni – Pop sentimentale, dedicato a una delle ultime esponenti della scuola di Piazza del Popolo, la risposta italiana alla Pop Art. Il documentario ripercorre la sua vita d’artista riscoperta a livello internazionale e attraverso i suoi ricordi riviviamo una stagione dell’arte e della cultura italiana. Giosetta racconta di Mario Schifano e degli altri artisti di Piazza del Popolo, ma anche di Federico Fellini e di Marcel Duchamp. Su tutti il ricordo dell’amore per il compagno, lo scrittore Goffredo Parise, con cui ha attraversato con leggerezza e lucidità i conflitti sociali e ideologici di quegli anni.
I grandi maestri del cinema europeo e le loro ispiratrici nel documentario di Gianfrancesco Lazotti Muse e dei. Dino Risi, Ettore Scola, Michelangelo Antonioni, Claude Chabrol, Louis Malle, Alain Resnais, Ornella Muti, Catherine Spaak, Fanny Ardant Isabelle Huppert, tutti protagonisti di un film che compie ancora una nuova indagine tra i capolavori del cinema, un perimetro i cui confini sono sempre da esplorare.
È dedicato al fotoreporter che meglio di chiunque altro ha rappresentato il paparazzo, personaggio creato da Federico Fellini per La dolce Vvta e perfettamente impersonato da Saverio Barillari detto Rino, il doc di Giancarlo Scarchilli The king of Paparazzi – Rino Barillari. Un film su un’epoca straordinaria, quando Roma divenne il centro del mondo per una serie di eventi irripetibili: l’uscita del film di Fellini La Dolce Vita; le Olimpiadi di Roma del 1960; lo star system hollywoodiano. Partendo da quel magico periodo il film racconta, decenni successivi con le sue trasformazioni sociali, politiche e culturali sempre attraverso gli scatti lucidi e puntuali di Barillari, cui Luce Cinecittà ha dedicato anche la mostra fotografica visitabile, dal 12 al 28 ottobre, nello spazio Extra del MAXXI di Roma.
Parte da un luogo che guarda l’Italia e che dall’Italia è costantemente guardato, la Libia, il doc di Giovanna Gagliardo Il mare della nostra storia. Uno sguardo fatto di brame, di scontri di incontri e di seduzioni, che ha significato l’inferno della guerra, e l’eden di una nuova piccola patria. Un pecorso raccontato attraverso immagini d’archivio e testimonianze d’eccezione, che raccontano perché e come questa storia riguardi in modo non marginale, e forse profondo, l’Italia e gli italiani.
Tra gli Omaggi, firmato da Fabrizio Corallo, Sono Gassman! Vittorio re della commedia che, a diciotto anni dalla sua scomparsa ne rievoca il suo intenso percorso di protagonista del cinema e del teatro.
Già annunciato come evento speciale di preapertura, il documentario 1938 – Quando scoprimmo di non essere più italiani di Pietro Suber che, a settantacinque anni dal rastrellamento del ghetto di Roma e a ottanta dalle leggi razziali, affronta le vicende di italiani, ebrei e non, durante il periodo che va dalla pubblicazione dei provvedimenti emanati dal regime fascista (1938) alla fase delle deportazioni dall’Italia (1943-1945).
Previsto anche l’omaggio a Cinecittà Futura, i cui teatri di posa e laboratori di postproduzione sono tornati pubblici nel 2017 dopo vent’anni di conduzione privata. “Importanti investimenti per l’ammodernamento dei teatri storici, nuove infrastrutture ma anche l’ingresso di nuovi linguaggi e nuove tecnologie digitali restituiscono Cinecittà al mondo della produzione internazionale capace di rispondere alle richieste più esigenti” sottolinea l’AD Roberto Cicutto che ha voluto festeggiare il primo compleanno della Cinecittà pubblica con la proiezione di tre storici capolavori del cinema italiano che hanno preso vita proprio negli Studi di via Tuscolana: C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone, 8½ (1963) di Federico Fellini e Bellissima (1952) di Luchino Visconti.