24 Ottobre 2018
Sergio Leone per l’omaggio a Cinecittà futura
Prende il via con C'era una volta in America il tributo che la Festa di Roma dedica a Cinecittà futura, dopo che i teatri di posa e i laboratori sono tornati, lo scorso anno, sotto il controllo pubbli
Prende il via con C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone il tributo che la Festa di Roma dedica a Cinecittà Futura, dopo che anche i teatri di posa e i laboratori di postproduzione sono tornati, lo scorso anno, sotto il controllo pubblico, rendendo così Istituto Luce Cinecittà la più significativa realtà italiana che coniuga attività culturali di interesse generale (archivio storico, promozione del cinema italiano, distribuzione di opere prime e seconde, cineteca) alle attività industriali degli storici stabilimenti fondati nel 1937. Primo dei tre film girati a Cinecittà e presentati nell’omaggio che propone alcuni dei più prestigiosi titoli che hanno preso vita tra le sue mura, C’era una volta in America richiese nove mesi di riprese. Un lungo periodo in cui lo scenografo Carlo Simi ricostruì negli Studi sulla Tuscolana il Lower East Side, scenario delle scorribande della band di ragazzini capeggiati da Max e Noodles. “Sono felice di vedere la sala piena – sottolinea il Presidente e AD Luce Cinecittà Roberto Cicutto – Ho assistito alla genesi e al lungo lavoro di scrittura di questo straordinario capolavoro poiché ero amico di Solinas, un grande sceneggiatore che non ha partecipato direttamente alla sceneggiatura del film ma con cui si confrontavano in lunghe telefonate gli sceneggiatori. Il mio rapporto con Leone si è, poi, arricchito nell’anno in cui era presidente di giuria a Venezia quando ha vinto un film di cui ero produttore, La leggenda del santo bevitore di Ermanno Olmi”.
Gli altri due film inseriti nell’omaggio a Cinecittà che verranno presentato i prossimi giorni alla Festa, sono 8½ di Federico Fellini, maestro del cinema la cui immagine è legata indissolubilmente a Cinecittà e al suo mitico Teatro 5, e Bellissima di Luchino Visconti, che mostra Cinecittà come fabbrica di sogni ma anche di illusioni e cocenti delusioni, in un ritratto grottesco e impietoso sui falsi miti del cinema. Entrambi i film sono di proprietà della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, un’istituzione con cui Luce Cinecittà è in stretta collaborazione da anni, come ricorda anche il presidente Felice Laudadio: “Anche il film che presenta domani Martin Scorsese nel suo incontro, San Michele aveva un gallo, è una copia restaurata da Luce Cinecittà e Cineteca Nazionale. Un lavoro di collaborazione che facciamo spesso insieme su opere che, se non restaurate, rischiano di scomparire”.