30 Novembre 2018
Conversazioni atomiche, una commedia sulla fisica
Una commedia on the road sulla fisica in Italia il nuovo film di Felice Farina che arriva nelle sale dal 13 dicembre, per iniziare un percorso che lo porterà in tante città d’Italia nel corso del 2019
Arriva nelle sale dal 13 dicembre per iniziare un percorso che lo porterà in tante città d’Italia nel corso del 2019 Conversazioni atomiche, il nuovo film documentario di Felice Farina, prodotto da Istituto Luce Cinecittà che anche lo co-distribuisce insieme a Nina Film (ELENCO SALE). Un film del tutto inusuale nel panorama produttivo italiano. Un documentario, con la struttura del road movie, lo spirito della commedia, gag di situazione da buddy movie, una sceneggiatura da film di conversazione e tantissimi tuffi in strepitose immagini di realtà e del passato, Conversazioni atomiche ha per protagonista un personaggio davvero rarissimo nel nostro cinema d’autore: la Scienza. Applaudito nelle scorse settimane in importanti festival di settore – e alla presenza di platee di specialisti – come il Festival della Scienza di Genova e il Trieste Science + Fiction Festival, Conversazione atomiche è una commedia scientifica dichiaratamente divulgativa che accompagna gli spettatori dentro i laboratori di ricerca più di avanguardia in Italia.
“Conversazioni Atomiche è una dichiarazione d’amore accorata e leggera alla scienza italiana, proposta in un’inusuale forma che fonde la commedia con il documentario”. Così il regista Felice Farina descrive il docu-film con cui esplora le nuove frontiere della fisica attraverso la voce di importanti ricercatori e ricercatrici. «Il film – spiega – è una sorta di road movie nel quale mi affianca riluttante Nicholas Di Valerio nei panni del cine‐operatore-cavia di una sfida donchisciottesca: rendere comprensibili e affascinanti argomenti come la gravità einsteiniana e la meccanica quantistica anche a chi è convinto di non capirne un accidente o, peggio, di non averne alcun bisogno”.
Conversazioni Atomiche sperimenta un modello di divulgazione scientifica appassionato e personale: un road movie in una brillante chiave donchisciottesca dove lo stesso autore Felice Farina e il suo riluttante scudiero/operatore di ripresa Nicholas si intrufolano nella quotidianità di chi non smette mai di farsi domande. Dall’acceleratore di particelle di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare al Laboratorio nazionale del Gran Sasso, dall’interferometro Virgo all’Osservatorio astronomico di Campo Imperatore, Farina con la sua telecamera si addentra nei laboratori di ricerca per “raccontare la quotidianità di chi ha scelto di dedicare la propria vita a fare domande”. In un road movie che intreccia commedia, situazioni da buddy movie, dialoghi appassionati, divagazione storica e sconfinamenti che aprono al mistero del non ancora conosciuto, il regista compie un viaggio in lungo e in largo per l’Italia e, supportato da un contrappunto inedito di filmati scientifici dell’archivio Luce, ci fa riflettere su quella sfida, tipicamente umana, di andare oltre le colonne d’Ercole «per seguir virtute e canoscenza”.
Una dichiarazione d’amore alla ricerca italiana che cerca di trasferire alcuni concetti fondanti della fisica di oggi anche a chi è convinto di non capirne un accidente o, peggio, di non averne alcun bisogno. “Sono da sempre ammalato di scienza, e credo nell’importanza della divulgazione scientifica, perché è importante che si conoscano le domande che la scienza pone alla natura – continua Felice Farina . Non amo quei documentari in cui gli scienziati appaiono in fredde interviste dal linguaggio forzatamente semplificato, e dove mirabili apparecchiature rimangono nel mistero del troppo complicato. Allora ho pensato a questo piccolo esperimento, in cui come dice il titolo si conversa, più che teorizzare; e dove si cerca di seguire un metodo per così dire “galileiano”, cioè si osserva e si traggono conclusioni”.