12 Aprile 2019
Extra doc CityFest: “Il venditore di colori” vince come Miglior documentario inedito
Assegnato nell'ambito della rassegna Cinema al MAXXI, il documentario di Daniele Costantini sulla Ditta Poggi è prodotto da Istituto Luce Cinecittà e Framevox, con il contributo del Mibac
Il venditore di colori, il film diretto da Daniele Costantini sulla bottega della Ditta Poggi è il vincitore del premio Extra doc CityFest come Miglior documentario inedito nell’ambito della rassegna Cinema al MAXXI. Prodotto da Istituto Luce Cinecittà e la svizzera Framevox, con il contributo del Mibac, il documentario racconta la gestione della famosa coloreria romana di Via del Gesù, a due passi dal Pantheon, affidata a Domenico Mancini, detto Memmo, l’artigiano che Mimmo Paladino ha definito “viaggiatore di alchimie”.
Memmo arrivò nella bottega nel 1962, quando aveva diciotto anni, come semplice garzone, e in brevissimo tempo, è diventato la figura di riferimento per tutti i clienti, tra cui Giorgio De Chirico, Salvador Dalì, Balthus, Renato Guttuso, Andy Wharol e Mario Schifano.
Il riconoscimento verrà assegnato domenica 14 aprile alle ore 17,30 presso l’Auditorium del MAXXI (ingresso gratuito), sempre nell’ambito della sesta edizione di Cinema al MAXXI, la manifestazione curata da Mario Sesti nata dalla collaborazione fra Fondazione Cinema per Roma|CityFest, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo e Alice nella città.
La premiazione delle opere in concorso vedrà anche assegnare i riconoscimenti per i film segnalati dalle Biblioteche di Roma. Tra i vincitori già annunciati anche In questo mondo di Anna Kauber e Treno di parole di Silvio Soldini che ricevono ex aequo il Premio per il Miglior documentario italiano dell’anno.
Per la giuria di Extra doc CityFest, presieduta da Giovanna Melandri, presidente della Fondazione MAXXI, e formata dal regista e sceneggiatore Mimmo Calopresti, il giornalista Valerio Cappelli, l’attrice Cristina Donadio, il produttore Nicola Giuliano e la scrittrice Margaret Mazzantini, Il venditore di colori “offre uno sguardo che, come una nuova forma di sapere, ridisegna un universo e mostra da una prospettiva non convenzionale un territorio e i suoi protagonisti. Per la critica dell’arte contemporanea un documento prezioso che ci invoglia a entrare nella rete di “fornitori” di ogni colore e di ogni materiale”.