Distribuzione

18 Settembre 2019

Aquile randagie: spirito scout e Resistenza

Per la prima volta un film italiano racconta il mondo scout, il suo rapporto con la Resistenza e l’avventura di un gruppo di giovani e giovanissimi ‘fedeli e insieme ribelli’, che decise di dire no a

Arriva nelle sale dopo gli applausi e la sala gremita al Festival di Giffoni, con un’uscita-evento dal 30 Settembre al 2 ottobre Aquile Randagie, esordio al lungometraggio di Gianni Aureli. Il film racconta in profondità il mondo degli Scout italiani, e lo fa da una prospettiva inattesa, intrecciando una storia dello scoutismo alla Storia della Resistenza italiana. Due mondi che hanno coinvolto e coinvolgono tanti giovani, per un racconto dedicato ai ragazzi e centrato su un valore sentito oggi come in forte crisi, e fortemente necessario: la partecipazione, sociale e politica.

Le Aquile Randagie erano un gruppo di scout di Milano e Monza, ragazzi tra i 14 e i 20 anni, che decisero di ribellarsi alla decisione del fascismo di chiudere tutte le associazioni giovanili che fossero differenti dall’Opera Nazionale Balilla. Giovani e ragazzi, guidati da Andrea Ghetti e Giulio Cesare Uccellini, detto Kelly, che continuano le attività scout in clandestinità, per mantenere la Promessa: aiutare gli altri in ogni circostanza. Il fascismo non li ignora, li segue, li spia, arrivando a pestare a sangue Kelly, che perde l’uso di un orecchio. Ostacoli e violenze non fermano però le Aquile.  Dopo il 1943, i ragazzi danno vita al movimento scout clandestino che supporterà la resistenza fino alla fine della guerra. Insieme ad alcuni docenti del collegio San Carlo di Milano, le Aquile Randagie entrano a far parte di OSCAR – Organizzazione Scout Cattolica Assistenza Ricercati. Insieme combatteranno il regime prima con beffe plateali, poi con azioni mirate che permetteranno di far superare il confine italiano e raggiungere la Svizzera a più di 2mila persone ricercate dai nazifascisti: ebrei, perseguitati politici e chiunque avesse bisogno di fuggire le persecuzioni, e una probabile morte. Alla fine della guerra, clamorosamente e con coerenza, le Aquile Randagie tuteleranno tedeschi e italiani autori di violenze, ricercati dai partigiani, chiedendo per loro una giusta pena con un processo giusto. 

 “Avevano fatto una promessa – sottolinea il regista – di servire la Patria e di aiutare il prossimo, e quindi con l’uniforme sotto gli abiti borghesi, e sempre alla ricerca di qualche luogo dove indisturbati poter proseguire le loro attività all’aria aperta questi giovani, fedeli (alla promessa) e ribelli (al regime), sfidarono il fascismo per anni, portando avanti gli ideali di solidarietà e speranza propri dell’Associazione Scout. Con l’inizio della guerra poi e dopo l’8 settembre, il coinvolgimento con la Resistenza è stato via via maggiore, fino alla fondazione dell’OSCAR”.

Scritto dal regista Gianni Aureli insieme a Massimo Bertocci, Francesco Losavio, Gaia Moretti, Aquile Randagie intende restituire lo spirito del racconto per ragazzi, con l’avventura, l’attrazione del racconto storico e di azione, e i valori di quel mondo scout che in Italia conta oggi almeno 200mila iscritti, e che tanti giovani in passato hanno frequentato. Un mondo associazionistico e un’esperienza che ha toccato centinaia di migliaia di persone nel nostro paese, una realtà importante della formazione e della nostra cultura. “Si tratta di un film diretto ai giovani – continua Gianni Aureli –  che vuole parlare loro con le parole dei giovani di un’altra epoca, quando un altro mondo sembrava impossibile, ed invece il cambiamento si realizza proprio grazie a loro: forse eroi, certo giovani fedeli e ribelli”.

Tanto più forte il messaggio per i ragazzi in quanto il perno della storia è un gruppo di giovani e giovanissimi ‘fedeli e insieme ribelli’, che decise di dire no a imposizioni e violenze del regime e dell’invasione nazifascista, alla fine contribuendo – affiancandosi a pericolose azioni dei partigiani – alla salvezza di centinaia di vite, di cittadini ebrei e perseguitati politici.Contribuendo a quella saldatura di valori sociali, di solidarietà, di amore per la patria e di pensiero critico, comuni al mondo cattolico e a quello progressista, che daranno alla Repubblica i suoi slanci più alti.

Il cast di interpreti di Aquile Randagie è composto prevalentemente da giovani e giovanissimi attori professionisti, tra cui i protagonisti Teo Guarini, Alessandro Intini, Romeo Tofani, Marco Pratesi, Anna Malvaso, in una scelta aderente al coraggio e intraprendenza dei ragazzi del racconto. A interpreti di intensa esperienza come Ralph Palka, Pietro De Silva, Marc Fiorini, sono affidati ruoli di figure storiche o rappresentative, che innervano il tempo storico del film: il nazista, la vittima delle violenze, il Cardinale Schuster, Monsignor Montini (che sarà Paolo VI) e naturalmente Sir Robert Baden Powell, il fondatore dello scoutismo internazionale.

Prodotto da Finzioni Cinematografiche con il contributo di Mibact, BPER, Lombardia Film Commission, AGESCI, MASCI, Istituto Luce Cinecittà e grazie anche ai due crowdfunding di Produzioni dal Basso e CentoProduttori, il film è distribuito da Luce-Cinecittà che lo porterà negli schermi di numerose città italiane.  

Carmen Diotaiuti

Ultime news