8 Novembre 2019
100DM: un progetto per raccontare la fine della DDR
Il libro sarà presentato il 17 novembre a Palazzo Merulana, Roma, dai due curatori, Tommaso Bonaventura, fotografo, ed Elisa Del Prete, autrice di arte visiva
“È stata la storia di una migrazione immobile, vedere scomparire il proprio paese senza muoversi” (Gesine Wilke).
Il libro, che sarà presentato, in anteprima nazionale, il 17 novembre alle ore 19 a Palazzo Merulana a Roma dai due curatori, Tommaso Bonaventura, fotografo, ed Elisa Del Prete, autrice di arte visiva, nell’ambito della tre giorni “Roma Fotografia 19 – sguardi umani dal cosmo alla realtà virtuale”, è il frutto di un progetto di ricerca durato due anni dedicato al “denaro di benvenuto”, il dono che dal 1970 fino al dicembre 1989 la Repubblica Federale Tedesca offriva ad ogni cittadino proveniente dalla Repubblica Democratica Tedesca, la prima volta in visita oltre il Muro.
Diversi sono stati i modi di distribuzione del denaro nell’arco di questo quasi ventennio, ma alla fine fu stabilito l’importo in 100 DM, da erogarsi presso le banche dell’Ovest, dove il residente dell’Est avrebbe dovuto presentare il proprio documento. Il libro racconta le storie private, raccolte a Berlino nei due anni di ricerca, testimoni di un evento che va oltre l’avvenimento, ricordato nel mondo, a distanza di trenta anni, della Caduta del Muro di Berlino, 9 novembre 1989.
“La Repubblica Democratica Tedesca viene unita a quella Federale e 17 milioni di persone si trovano improvvisamente spinte verso una nuova vita, dove le regole di quella precedente non valgono più”, come dice nella sua nota la curatrice Elisa del Prete. “Ci siamo posti una domanda apparentemente semplice, come avranno speso le persone i soldi del Begrüßungsgeld?”, questa è la domanda che ha dato inizio al progetto. Molte le risposte degli intervistati. Ne nasce un dialogo con gli autori, come ci racconta nel saggio in finale di libro, Walter Guadagnino Questioni di spazio/Questioni di spazi: “…nel racconto si intersecano e si alternano due voci, la prima e la terza persona, quella che racconta e quella che commenta, ed esse si riflettono (o sono riflesse, a seconda delle precedenze fruizioni) sulle immagini, ne guidano la lettura e l’interpretazione in un dialogo continuo e ricco di suggestioni interpretative. Soprattutto, questa modalità operativa cala le immagini in una realtà che, come tutto il volume, chiama in campo il rapporto tra gli eventi e le individualità, tra la Storia e le storie…”.
La Storia e le storie, sono da sempre per l’Archivio Storico Luce, la forma e la materia del narrare. “L’Est sta ancora qui. È facile per gli occidentali dire che non esiste più, perché così non devono affrontare differenze e conflitti, come per quelli dell’Est che non vogliono parlare di cose di cui oggi si vergognano. Io sono un Ossi convinto. Siamo come siamo e possiamo esserne orgogliosi, dei nostri capelli tagliati male, dei nostri jeans da quattro soldi; abbiamo fatto una rivoluzione pacifica contro un sistema pesantemente armato e credo che Martin Luther King e Gandhi sarebbero orgogliosi di noi”, dice Martin Jankowski.
Il progetto è stato finanziato da Istituto Luce Cinecittà e dalla Fondazione Museo Storico del Trentino. Il libro documentario 100DM, realizzato con il contributo di Istituto Luce Cinecittà, Archivio Storico Luce, è coeditato da Istituto Luce Cinecittà e Silvana Edizioni. Il libro è parte integrante della mostra fotografica presentata da CAMERA – Torino ed Intesa San Paolo, dal 30 ottobre al 6 novembre, in occasione del 30° anniversario della caduta del muro di Berlino. Dal 9 novembre la mostra sarà presente alle Gallerie di Piedicastello a Trento organizzata dalla Fondazione Museo Storico del Trentino