Documentari

8 Luglio 2020

Documentario: tutti i Nastri del Luce

Selfie di Agostino Ferrente è il Nastro d’Argento 2020 per il Cinema del reale, Life as a B-movie: Piero Vivarelli è il miglior documentario sul cinema. Tra le docufiction premiata La prima donna

Selfie di Agostino Ferrente è il Nastro d’Argento 2020 per il Cinema del reale, Life as a B-movie: Piero Vivarelli è il miglior documentario sul cinema. Tra le docuficion premiata La prima donna e un Premio speciale va a Figli del destino, sulla Shoah. Una menzione speciale all’opera prima Normal. Questi i tanti premi conquistati ai Nastri d’argento del documentario da Istituto Luce Cinecittà

Un trionfo per Istituto Luce-Cinecittà ai Nastri d’argento per il Documentario 2020, in un’annata caratterizzata da un’attenzione più viva per il genere, sempre più richiesto nel tempo del lockdown come momento di conoscenza, approfondimento, avventura dello sguardo, e maggiormente protagonista dei palinsesti degli spettatori. Luce-Cinecittà con i suoi titoli prodotti e distribuiti porta a casa affermazioni in tre delle sezioni del premio assegnato dal Sindacato Giornalisti Cinematografici – SNGCI, il più antico d’Italia e un momento importante per la promozione del cinema del reale.

E proprio nella sezione ‘Cinema del reale’ si impone Selfie di Agostino Ferrente, senza dubbio uno dei film dell’anno, pluripremiato in Italia e all’estero, finalista agli Oscar europei, che con il Nastro d’argento completa una cavalcata trionfale. Film di rappresentazione e insieme di intervento su una realtà complessa come quella della gioventù del Rione Traiano di Napoli, commosso, divertente, travolgente.

Miglior documentario su Cinema, Spettacolo e Cultura è Life as a B-Movie: Piero Vivarelli, di Fabrizio Laurenti e Niccolò Vivarelli, ritratto irresistibile di un re del cinema di genere italiano. Pioniere dei musicarelli, dello Spaghetti Western del fumetto al cinema, del filone erotico, una traiettoria che tocca Celentano, Mina, Totò, Fidel Castro, Quentin Tarantino… Un film smagliante non solo su un cineasta, ma su un immaginario. Prossimamente in uscita.

La prima donna di Tony Saccucci si aggiudica il Nastro per la Miglior docufiction, ex aequo con Cercando Valentina. Una storia clamorosa quella di Emma Carelli, diva della Lirica e prima donna manager italiana, estromessa dal fascismo, e che oggi rivendica con estrema forza la questione della parità di diritti. Attraverso una grande interpretazione di Licia Maglietta, un dardo visivo contro la violenza di genere. Anche il film di Saccucci attende una prossima uscita.

Va citata poi una speciale Menzione a un documentario fuori-schema e sorprendente come Normal di Adele Tulli, segnalato dal Sngci per l’opera prima. E alla docufiction Figli del destino, di Francesco Micciché e Marco Spagnoli, che ha illuminato di speciale commozione storica la vergognosa memoria delle leggi razziali in Italia.

Luce-Cinecittà ricorda meritatamente gli altri titoli segnalati dai Nastri nelle ‘cinquine finaliste’: La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco, Scherza con i fanti di Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna, Citizen Rosi di Didi Gnocchi e Carolina Rosi, Sogni, sesso e cuori infranti di Gianfranco Giagni.

Per tutti i premi e le menzioni, Luce-Cinecittà ringrazia il Sindacato Giornalisti Cinematografici, grazie alla cui attenzione e sensibilità non sono soltanto questi film, ma tutto il settore ad avere un riflettore prezioso che non dura solo il tempo di un annuncio, ma tutta una stagione. E condivide riconoscimenti e nomination con tutti quanti – produttori, autori, cast tecnici e creativi – hanno contribuito alla realizzazione di titoli di altissima qualità. Se Istituto Luce-Cinecittà si racconta come la Casa del Documentario italiano, al di là di un lavoro quotidiano, lo deve a tutti quanti la vivono al suo interno. Il documentario diventa costantemente un veicolo per raccontare e insieme per immaginare una nuova realtà. Oggi più che mai si ha bisogno di questo tipo di visione, e i film oggi premiati con il Nastro hanno per il Luce il merito particolare di offrirla al pubblico del vero cinema.

Sono stati 70 i finalisti,  selezionati con il coordinamento del direttivo nazionale (con la presidente Laura Delli Colli, Fulvia Caprara, vicepresidente, Oscar Cosulich, Paolo Sommaruga e Stefania Ulivi). Mentre la selezione, tra i film proposti nell’anno 2019 da festival e rassegne e/o diffusi in sala o su canale tv o dvd, è coordinata da Maurizio Di Rienzo. Il SNGCI prevede una serata di premiazione live appena sarà possibile per i parametri della sicurezza sanitaria.


Ultime news