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9 Dicembre 2021

Nei cinema la favola visionaria del Re Granchio

Finalmente in sala con Luce Cinecittà, dopo un passaggio al Torino FFF, il film d'esordio di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis

È stato presentato allo scorso Festival di Cannes (Quinzaine des Réalisateurs) dove è stato accolto in maniera entusiasta dalla critica che l’ha definito “il gioiello nascosto di Cannes” ( The Hollywood Reporter); “un formidabile incontro tra realtà e immaginario” (Le Monde); “un esordio così putrefatto eppur limpido, espressionista e di struggente delicatezza” (Quinlan). Ha vinto la 39ma edizione di Annecy Cinéma Italien, il più importante appuntamento internazionale interamente dedicato al cinema italiano, “per la maestria nell’aver creato un mondo favolistico e libero, senza aver mai compromesso la capacità di emozionare”. E’ stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI, per il suo “cinema avventuroso e insieme spirituale, capace di stupire lo spettatore e di accompagnarlo in territori inaspettati, tra la magia e la dannazione”. Ha vinto il Premio FIPRESCI alla cinquantanovesima edizione della Viennale, e il Premio della Giuria al Thessaloniki Film Festival.

Nelle sale italiane dal 2 dicembre con Luce Cinecittà, dopo un passaggio al Torino Film Festival,  il film d’esordio di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, Re Granchio, produzione italo-franco-argentina che conduce lo spettatore in un lunghissimo viaggio, emozionante e visionario, in una formidabile combinazione tra realtà e fantasia.

Un viaggio che parte dalla Tuscia di fine ’800, terra ancora feudale dove un principe governa il destino dei propri sudditi, e attraversa il tempo e lo spazio seguendo un racconto orale ricordato nei giorni nostri. Passando per un luogo piccolissimo, una casina in cui si ritrovano dei vecchi cacciatori che ricordano la leggenda, giunge all’altro capo del mondo, la Terra del Fuoco, dove si racconta sia fuggito in esilio Luciano, ubriacone che viveva in un piccolo borgo della Tuscia e che, in preda a una divorante passione e nell’estremo tentativo di proteggere dal dispotico principe locale la donna che amava, ha commesso un atto scellerato. In una Patagonia dalle atmosfere western e quasi surreali, grazie alle indicazioni di un granchio oceanico, Luciano cerca di rintracciare un mitico tesoro nascosto, al fianco di marinai senza scrupoli. Potrebbe essere l’occasione di una tanto cercata redenzione. Ma la febbre dell’oro non può che seminare tra uomini tradimento, avidità e follia.

VEDI ANCHE:

– Re Granchio al TFF

– Intervista ai registi Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis (CinecittàNews) 

Carmen Diotaiuti

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