4 Dicembre 2021
Premio Flat Parioli a ‘ITALIA. Il fuoco e la cenere’
Il documentario coprodotto e distribuito da Luce Cinecittà si aggiudica il Premio FLAT PARIOLI per l’opera che maggiormente si interroga sull’identità del cinema e dei suoi linguaggi
Il film d’archivio ITALIA. Il fuoco, la cenere diretto da Céline Gailleurd e Olivier Bohler, racconto visionario dei primi 35 anni di vita del cinema italiano, dal 1896 al 1929, presentato in prima mondiale al 39° Torino Film Festival, si aggiudica il premio collaterale FLAT PARIOLI, per il Miglior Film tra le opere di finzione e documentarie delle sezioni competitive e non competitive del Festival. Il premio consiste nella Post-produzione di un lungometraggio per un progetto futuro degli autori. Un riconoscimento di grande importanza simbolica, che premia con risorse tecnologiche e all’avanguardia un racconto che fa eccezionale uso di materiali cinematografici storici, in alcuni casi pellicole con oltre un secolo di vita.
Questa la motivazione del premio: ‘Per l’opera (filmica o documentaristica) che maggiormente si interroga sull’identità del cinema e dei suoi linguaggi come strumento di analisi del passato, fotografia del presente o suggestione del futuro’.
Una coproduzione tra Italia e Francia, il film di Gailleurd e Bohler è prodotto da Articolture – una giovane realtà italiana ma con già all’attivo numerose presenze con i propri film in festival internazionali – e Nocturnes Productions, in associazione con Luce Cinecittà, che lo distribuirà nelle sale italiane nel 2022.
Il film è il racconto documentatissimo, visionario e onirico del cinema muto italiano, un omaggio d’amore e ricostruzione a una delle più grandi cinematografie della storia. Con straordinarie immagini dalle cineteche di mezza Europa, e le voci narranti di Isabella Rossellini per l’edizione italiana, e di Fanny Ardant per quella francese, che interpretano testi di Luigi Pirandello, Antonio Gramsci, Salvador Dalì, Francesca Bertini, Federico Fellini, Alessandro Blasetti.
Un viaggio documentato, lirico e visionario, dentro un universo troppo spesso sconosciuto: le origini del cinema muto italiano. Un’arte e un’industria folgorante, che ha fatto brillare le prime star internazionali, dato vita al peplum, a melò e film avventurosi, e lanciato i primi cineasti. Nel suo mondo di fasti e deliri romantici, tra il simbolismo di Verdi e il decadentismo dannunziano, questo cinema ha goduto di fama internazionale, affascinando folle, intellettuali e artisti di tutta Europa, fino ad arrivare negli Stati Uniti e in Sudamerica.
I protagonisti di ITALIA – Il fuoco, la cenere sono registi e registe, attori e attrici, tecnici e critici che hanno contribuito all’esuberante originalità di quel cinema. Raccontato dalla voce di Isabella Rossellini per l’edizione italiana, e di Fanny Ardant per quella francese, che interpretano le eccezionali immagini d’archivio – di cui molte inedite e rare – attraverso le parole originali di chi ha contribuito e assistito a quella rivoluzione estetica e culturale, il film fa riaffiorare un’epoca di splendori e la storia di un Paese, che presto cadrà nel baratro del fascismo. Un’arte dedita al sublime, alla raffinatezza e alla morte, dalle cui ceneri rinascerà una delle più grandi cinematografie del mondo.
Spiegano gli autori: “Abbiamo scelto di lasciare la parola a coloro che quelle immagini le hanno create o ne sono stati spettatori. Pirandello, Dalì, Canudo, Gramsci, Pastrone, Fellini, la Bertini… loro stessi ci fanno rivivere ciò che questi uomini e queste donne hanno visto in quei film, ciò che li ha estasiati, meravigliati o stravolti. Le bobine in nitrato, sopravvissute nelle Cineteche d’Europa che abbiamo visitato, incarnano tutta la memoria del cinema e la fragilità stessa di questa memoria, la sua bellezza splendente e la sua inesorabile decomposizione. Guardandole, abbiamo preso coscienza che l’archivio è, esso stesso, materia estetica”.