Distribuzione

18 Febbraio 2022

Il mondo a scatti di Cecilia Mangini arriva al cinema

Arriva in sala l'ultimo film realizzato dalla prima documentarista italiana del dopoguerra, e un gioco di riflessioni assieme al co-regista amico Pisanelli

Arriva nelle sale dopo il debutto mondiale – come film di preapertura – nelle Notti Veneziane delle Giornate degli Autori 2021, Il mondo a scatti, il film documentario di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli, ultimo film realizzato dalla prima documentarista italiana del dopoguerra, e un gioco di riflessioni assieme al co-regista amico Pisanelli sul cuore di ciò che ha sempre animato questa irripetibile cercatrice di immagini. Nel film proprio le immagini, fisse della fotografia, in movimento nel flusso dei film e delle memorie, diventano alimento di un racconto biografico ma che parla a noi tutti. Una storia delle immagini che mostra il percorso di Cecilia Mangini nel documentario, nella fotografia, nella politica, negli incontri straordinari con Pasolini, Zavattini, il compagno di lavoro e vita Lino Del Fra, con Agnés Varda, la grande cineasta francese che in una sequenza memorabile di alcuni minuti di puro cinema si mostra come sorella in arte di Cecilia. E ancora gli incontri coi tantissimi giovani incrociati nel mondo che hanno guardato negli anni a Cecilia Mangini come a una vera maestra. E scorrono le sue fotografie, scatti di pura bellezza, e le immagini dei suoi film, perle brillanti di un cinema che si dà ancora come da riscoprire.

Il mondo a scatti, prodotto da OfficinaVisioni e Luce Cinecittà con Rai Cinema, arriva finalmente nelle sale distribuito da Luce Cinecittà a partire dal 23 febbraio, con un tour di proiezioni e presentazioni lungo il mese di marzo in numerose città, da Lecce a Cagliari, Sassari, Nuoro, a Roma, Milano, Torino, Firenze, Genova.  ( ELENCO SALE ). Un’occasione preziosa per tornare a vedere e sentire un pensiero originale e unico sul linguaggio fondamentale del nostro tempo, su quanto ci influenzi, su quanto noi possiamo usarlo in maniera consapevole e affascinante.

Il mondo a scatti è stato selezionato per la rassegna  che l’Academy Museum of Motion Pictures di Los Angeles, il nuovo grande Museo degli Oscar, dedica a marzo a Cecilia Mangini. La grande mostra antologica CECILIA MANGINI – visioni e passioni fotografie 1952-1965,  inaugurata nel gennaio scorso nel Palazzo del Consiglio regionale della Puglia a Bari sarà aperta fino al 7 marzo prossimo. Dal 2022, a un anno dalla sua morte, il premio per il Miglior documentario dei David di Donatello, porta il nome di Cecilia Mangini.

Il film intreccia immagini di oggi e di ieri, immagini fisse e immagini in movimento attraverso un dialogo tra due persone che riflettono sulle cose visibili e invisibili del mondo: Cecilia, inarrestabile novantenne, fotografa e documentarista viene ripresa da Paolo, fotografo e regista. Cecilia – legata all’analogico della pellicola da sviluppare e da stampare – decide  di avventurarsi nel digitale da cui si sente esclusa. Si mette in scena, diventa attrice in un film al confine tra finzione e realtà: la finzione diventa film documentario, film-saggio, film autobiografico… film non possibile da definire in relazione a un genere cinematografico. Dai disegni delle caverne in poi, l’immagine ha sempre avuto un potere che ha a che fare con la magia. La fotografia è magìa. Donne, uomini, cose, tutto rimane intrappolato in quel rettangolo di mondo. Il cinema a volte sconfina nella stregoneria, incanta gli occhi. Cecilia appare e scompare in un gioco di immagini.

Nelle note di regia di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli si legge: “Nel nostro film partiamo da uno scatto analogico dell’altro, da un altro mondo, da un tempo senza cellulare. Siamo a Rutigliano, in Puglia: tutti guardano incantati dentro l’obiettivo, verso una donna che dandogli le spalle si è messa al posto del direttore della banda musicale, una fotografa-stregona che cattura tutte le facce in un colpo solo. Da questa immagine può iniziare Il mondo a scatti. La fotografia rivela, anche a distanza di sessanta anni capita a volte di trovare un rullino mai sviluppato o una serie di negativi mai stampati… Quei negativi, quei provini riportano Cecilia e Paolo al tempo prodigioso della camera oscura illuminata solo da una luce rossa, quando sulla carta fotografica immersa nell’acido l’immagine affiorava lentamente. Occhio apriti apriti!”.

Guarda il trailer: 

 

Cecilia Mangini (Mola di Bari, 1927 – Roma, 2021) documentarista e fotografa, fin dall’inizio del suo lavoro porta uno sguardo impegnato, attento e personale sull’individuo e la società, dedicando un’attenzione particolare ai temi della marginalità, dell’immigrazione e delle ingiustizie sociali. Prima donna a girare documentari nel dopoguerra, sceneggiatrice di alcuni lungometraggi e di più di quaranta cortometraggi, in gran parte realizzati insieme al marito Lino Del Fra. La sua macchina da presa ha esplorato l’Italia dalla fine degli anni Cinquanta fino ai primi anni Settanta, spesso volgendo lo sguardo al Sud Italia e alla Puglia, per cercare i rituali di una cultura antica che scompariva travolta dalle veloci trasformazioni imposte dal boom economico. Nel 2009 Cecilia ha ricevuto a Firenze la Medaglia del Presidente della Repubblica, “per aver trasmesso alle generazioni future, attraverso la sua attività di cineasta documentarista, alcune delle più belle immagini dell’Italia degli Anni ‘50 e ‘60”. Dal 2016 ha realizzato documentari e cortometraggi co-diretti con Paolo Pisanelli.


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