1 Febbraio 2022
M – Il figlio del secolo. Luce Cinecittà coproduce lo spettacolo di Popolizio
Dal 2 febbraio al Piccolo Teatro Strehler di Milano uno spettacolo di Massimo Popolizio, tratto dal romanzo di Antonio Scurati, coprodotto da Luce Cinecittà
Diciotto attori in scena per raccontare, a partire dal romanzo storico di Antonio Scurati, l’ascesa di Mussolini dalla fondazione dei fasci di combattimento, passando per la Marcia su Roma (della quale nel 2022 ricorre il centenario), fino al discorso in Parlamento del 3 gennaio 1925 e al dilagare dello squadrismo. Massimo Popolizio porta sotto la lente d’ingrandimento del teatro i sei anni che sconvolsero l’Italia. Adattamento in trentuno quadri del romanzo storico di Antonio Scurati “M”, lo spettacolo firmato da Massimo Popolizio – coprodotto da Luce Cinecittà con Piccolo Teatro di Milano e Teatro di Roma – ha una struttura circolare, che si apre con l’ultima battuta del libro per poi tornare a quella stessa fatidica frase pronunciata in Parlamento da Mussolini al momento di “addossarsi la croce del potere”: Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere.
Senza alcuna inclinazione al compendio storico e riepilogativo, il testo dello spettacolo mira a portare in scena una rappresentazione plastica ed espressionista dell’affermarsi del fascismo. Una storia, quella che instrada l’Italia al fascismo, che non si conosce mai abbastanza, in particolare quella dei sei anni che seguono la Grande guerra, con l’impresa di Fiume, il basculare del paese verso la rivoluzione socialista, la reazione e il dilagare dello squadrismo, la rocambolesca Marcia su Roma (di cui nell’ottobre del ’22 ricorre il centenario) e l’inesorabile efficacia di una dottrina politica che si sottrae alle categorie di giudizio con l’azione violenta. Protagonisti ne sono il fondatore del fascismo almeno quanto i suoi comprimari, che sentiremo esprimersi in terza e prima persona, Marinetti, D’Annunzio, Margherita Sarfatti, gli antagonisti Nicola Bombacci, Pietro Nenni e Giacomo Matteotti (colto anche nella commovente relazione epistolare con la moglie Velia), Italo Balbo, gli smobilitati della Grande guerra e tutta una nuvola di individui venuti dal basso. Diciotto interpreti in scena a indossare i panni di circa ottanta personaggi. Protagonista, si potrebbe dire allora, è l’intera comunità nazionale, “il paese opaco”, quasi che il fascismo non sia “l’ospite di questo virus che si propaga ma l’ospitato”.
“Forse il fascismo non è il virus che dilaga, ma il corpo che lo accoglie. Queste parole di M., l’opera di Antonio Scurati che gli è valsa il Premio Strega 2019, sono uno dei motivi che ci hanno spinto a co-produrre la sfida lanciata da Massimo Popolizio – sottolinea la Presidente di Cinecittà Chiara Sbrarigia – insieme al valore testimoniale della nostra memoria storica e al rapporto tra teatro e letteratura. Se si osservano le vicende dell’attualità, quelle parole, vecchie ormai di un secolo, continuano a produrre sinistre risonanze fattuali. Si è assaliti dal dubbio che il virus del fascismo non sia mai davvero debellabile, e che, sotto la cenere della democrazia i suoi tizzoni continuino a covare il calore capace, da un momento all’altro, di riattizzare i focolai dell’intolleranza e della prevaricazione. L’esercizio della memoria è l’unica difesa dai virus del passato. Cinecittà ha ritenuto opportuna la sua partecipazione a questo progetto in coerenza rispetto alla sua funzione di custode della memoria collettiva di questo Paese. Lo spettacolo di Popolizio è in sintonia anche con una delle missioni di Cinecittà. Non solo archivio di immagini e laboratorio cinematografico, ma luogo di produzione culturale multidisciplinare così com’è nella natura della settima arte, che è fatta anche di recitazione, di musica con le colonne sonore, di scrittura con le sceneggiature e di arte e fotografia. L’ambiziosa riduzione teatrale dei due libri di Antonio Scurati conferma quanto proficuo e felice possa essere il proposito, che Cinecittà condivide e promuove, di far dialogare tra loro le diverse espressioni artistiche”.
M – Il figlio del secolo va in scena dal 2 febbraio al Piccolo Teatro Strehler di Milano.