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3 Marzo 2022

‘Alfredo C.’, la prima al Nuovo Sacher

Il documentario di Roland Sejko inizia un tour di proiezioni che lo porterà in tante città lungo il mese di marzo, con la prima nazionale a Roma, al Cinema Nuovo Sacher lunedì 7 marzo alla presenza de

Arriva nelle sale dal 7 marzo, dopo l’ottima accoglienza all’ultima Mostra di Venezia, in concorso in Orizzonti, La macchina delle immagini di Alfredo C., il film di Roland Sejko prodotto e distribuito da Luce-Cinecittà, da poco entrato nella decina finalista per il Miglior documentario dell’anno ai David di Donatello.

Il documentario inizia un tour di proiezioni ( ELENCO SALE ) che lo porterà in tante città lungo il mese di marzo, con la prima nazionale a Roma, al Cinema Nuovo Sacher lunedì 7 marzo alle ore 21, in una proiezione evento alla presenza di Roland Sejko che incontrerà il pubblico e presenterà il film, assieme al giornalista Maurizio Di Rienzo.

A partire da un clamoroso e misconosciuto evento storico, che vide coinvolti migliaia di italiani al termine della seconda guerra mondiale, e dal singolare destino di un tecnico del cinema, La macchina delle immagini di Alfredo C. regala una riflessione avvincente sul potere pervasivo della propaganda. E attraverso l’intreccio di straordinari filmati dell’Archivio Luce – un autentico protagonista del film – e di riprese originali affidate alla voce e al volto di Pietro De Silva, mette in scena un poema visivo sulla memoria e sulla responsabilità di chi crea immagini, e di chi le vede.

Aprile 1939. L’Italia fascista occupa l’Albania. Migliaia di italiani, operai, coloni e tecnici, vengono trasferiti nel paese. Novembre 1944, l’Albania è liberata. Il nuovo regime comunista chiude i confini e pone all’Italia decine di condizioni per il rimpatrio dei suoi concittadini. Nel 1945 in Albania si trovano trattenuti ancora 27.000 italiani tra reduci e civili. Tra di loro c’è anche un operatore cinematografico. Alfredo C., operatore della propaganda fascista, ha girato per cinque anni l’Albania con la sua cinepresa. Prima, per quasi un ventennio, ha immortalato la capillare macchina del regime. Ora, da un giorno all’altro, deve fare lo stesso, ma per un regime comunista. Chiuso nel suo magazzino, circondato da migliaia di pellicole, Alfredo C. rivede su una vecchia moviola quello che ha girato. La sua storia. È il suo film quello che vediamo. E forse, non solo il suo.

Roland Sejko nato e cresciuto in Albania, si laurea nel 1990 alla Facoltà di Storia e Filologia di Tirana. Dal 1991 vive a Roma e dal 1995 lavora per Istituto Luce Cinecittà dove attualmente è direttore della redazione editoriale dell’Archivio Storico Luce. Ha scritto e diretto diversi documentari distinti in maggior parte dal riuso del cinema d’archivio. Nel 2013 ha vinto il Premio David di Donatello con Anija / La nave. È curatore artistico e autore dei filmati di numerose mostre di Istituto Luce Cinecittà. È uno dei curatori del MIAC, il Museo Italiano del Cinema e dell’Audiovisivo a Cinecittà.


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