15 Giugno 2022
Corpo a corpo: la lezione dell’atleta paralimpica Veronica Yoko Plebani
E' in tour al cinema dal 20 giugno il film doc di Maria Iovine che racconta la storia di Veronica Yoko Plebani, dalla malattia al successo, dai sogni iridati alle battaglie di genere
Dopo essere stato presentato in Panorama Italia ad Alice nella Città, sarà in tour al cinema dal 20 giugno con Luce Cinecittà Corpo a corpo, il documentario biografico di Maria Iovine che racconta la storia di Veronica Yoko Plebani, atleta della nazionale paralimpica di Triathlon (ELENCO SALE). A 25 anni Veronica ha nel cuore un sogno: le Olimpiadi di Tokyo 2020. Ne aveva solo 15 quando una meningite batterica l’ha trascinata per mesi in una lotta fra la vita e la morte che le ha restituito un corpo segnato per sempre, “con qualche pezzettino in meno” come dice lei.
Laurenda in scienze politiche con una tesi sui diritti delle atlete. Ambasciatrice di accettazione indiscussa del corpo con migliaia di followers da Instagram alle copertine dei giornali. Posa, anche nuda, per fotografi di fama internazionale frantumando ogni canone di bellezza. Corpo a Corpo è il ritratto di un’atleta, ma soprattutto di una giovane donna che non si è fermata di fronte ai suoi limiti. È l’emancipazione inconsapevole della femminilità che esclude il giudizio, che non conosce normalità o diversità. È una storia interrotta ancora una volta. A 15 anni è arrivato un batterio a guastare i piani di Veronica. A un passo dalle Paralimpiadi di Tokyo 2020, al quarto posto tra tutte le atlete al mondo nella sua specialità, è sopraggiunto un virus. Ma lei ha un piano per reagire.
Dalla malattia al successo, dai sogni iridati alle battaglie di genere. Campionessa, paladina dei diritti delle atlete, ambasciatrice di un nuovo modello di bellezza. Corpo a corpo è il racconto dell’anno preolimpico di un’atleta e il ritratto di una femminilità libera da ogni schema.
Corpo a corpo è l’amore, la lotta, la rabbia, la vita prima e dopo, il confronto impietoso negli occhi delle donne, il giudizio della storia. È l’unione, la solidarietà, il senso di squadra. È la fatica e il dolore, è la guarigione e la rinascita. È ciò che Veronica è, ciò che ha rifiutato di essere, ciò a cui ambisce. È come si vede e come vuole che gli altri la vedano. È la gabbia di una società che ci intrappola in definizioni precostituite e la libertà con cui Veronica vive la sua vita e il suo corpo. È diversità. È libertà. È eroticità nell’accezione più universale. È la lezione di Veronica Yoko Plebani che già di per sé vale una medaglia.
“La prima volta che ho incontrato Veronica, mentre assistevo a uno dei suoi allenamenti, si è fermata con il fiato corto e il viso arrossato dalla fatica e mi ha detto: Dimmi che non racconteremo solo di tempi, sudore e qualificazioni. E promettimi che non staremo ancora a rivangare una malattia che non è stato che un attimo in tutti gli anni della mia vita”, racconta Maria Iovine rimarcando il suo desiderio di scoprire, e far scoprire, chi è Veronica oggi, andando oltre la narrazione eroica della sopravvissuta, oltre l’immaginario dell’atleta che con il sudore, la fatica e l’impegno arriva al suo traguardo. “Oggi si parla molto di body confidence, ma la verità è che viviamo nell’epoca di Instagram in cui quelle stesse ragazzine che mettono like alle smagliature fieramente esibite da un’influencer, prima di pubblicare una loro foto, provano tutti i filtri a disposizione per nascondere le imperfezioni. L’immaginario sul corpo delle donne va in una direzione precisa da secoli. Mentre l’idea di bellezza si evolve con i tempi e le culture, l’adesione a canoni precisi che definiscono il piacere (altrui) è costante. La vita di Veronica ci costringe a farci una domanda basilare: cos’è la normalità? Il confine sta proprio lì: finché avremo degli standard con cui confrontarci ci sarà sempre qualcosa che ci appare diverso nel bene e nel male”.
Corpo a corpo nasce da in un’idea di Alfredo Fiorillo e Angela Prudenzi, che sono anche produttori del film con la casa di produzione L’Age d’or; con la sceneggiatura di Silvestro Maccariello e della stessa regista.
VEDI ANCHE:
– Scheda del film
– ELENCO SALE