29 Settembre 2022
Cinecittà restaura ‘L’isola di Arturo’
Per il progetto “100 Damiani” - che celebra il centenario della nascita di Damiano Damiani - e per i 60 anni del film, Cinecittà ha restaurato in 4K L’isola di Arturo
Per il progetto “100 Damiani” – che celebra il centenario della nascita di Damiano Damiani – e per i 60 anni del film, Cinecittà ha restaurato in 4K L’isola di Arturo, dando una nuova vita a un film che si stava rischiando di perdere per sempre. Il film sarà proiettato in anteprima ad Alice nella Cià, sezione autonoma e parallela alla Festa del Cinema di Roma. L’evento sarà anche l’occasione per raccontare il lavoro di restauro della pellicola a una giovane platea abituata a concepire le immagini solo come digitali.
I tre figli di Damiani – Sibilla, Cristina e Francesco – racconteranno gli intrecci fra uomo pubblico e privato, l’impegno a trasmettere gli stessi valori civili come autore, che hanno conosciuto lavorando assieme sul set nei suoi ultimi anni di vita, e come padre. Il titolo è stato restaurato in 4K presso i laboratori di Cinecittà da Controtipo e Lavander 35mm messi a disposizione da Surf Film L’ISOLA DI ARTURO (1962) tratto dall’omonimo romanzo di Elsa Morante, sceneggiato da Ugo Liberatore, Enrico Ribulsi, Damiano Damiani con la collaborazione di Cesare Zavattini. Con Vanni De Maigret, Key Meersman, Reginald Kernan, Gabriella Giorgelli, Elvira Tonelli, Luigi Zerbinati, Michele Barone, Aldo Vinci, Ireneo Petrucci, Luigi Giuliani L’adattamento che Damiano Damiani fa del romanzo di Elsa Morante è un diorama sul complesso di Edipo, dove la concezione dell’adolescenza è quella di una trasformazione del desiderio. La disillusione e il disincanto di un fanciullo verso un padre semidio; l’angoscia e il fascino per il materno e dell’amore, il desiderio e il timore della maturità, segnano i legami erotici di un ragazzo in una Procida arcaica, emersa dalle acque come una terra da mito mediterraneo. Il mondo che lo circonda e da cui non sa allontanarsi è costruito da elementi che configgono, affetti che non sono sufficienti per lasciarlo libero di esplorare. L’irrompere della sessualità all’interno dell’orizzonte di Arturo significa un arricchimento spirituale. Uno strumento di conoscenza e di scoperta di una cruda realtà, che sarà causa della fuga dalla ‘parodia’ di un mondo maschile mitizzato. Senza un progetto, sapendo ciò che lascia ma non ciò che incontrerà, si imbarca per la prima volta per provare a conoscere il mondo, cercando altrove ciò che non è riuscito a trovare accanto a lui.