14 Settembre 2023
‘L’Experience Zola’ nei cinema
Dopo l’ottima accoglienza a Venezia, dove è stato presentato come evento speciale alle Giornate degli Autori, arriva nelle sale dal 13 settembre L’Experience Zola di Gianluca Matarrese
Dopo l’ottima accoglienza a Venezia, dove è stato presentato come evento speciale alle Giornate degli Autori, arriva nelle sale dal 13 settembre L’Experience Zola di Gianluca Matarrese con Anne Barbot e Benoît Dallongeville, una produzione Bellota Films e Stemal Entertainment, prodotto da Dominique Barneaud e Donatella Palermo, distribuito da Luce Cinecittà. (ELENCO SALE)
Anne è una regista teatrale. Si è separata dal marito e sta cambiando casa. È spenta, senza desideri. Conosce Ben, vicino di casa servizievole e attore senza scritture. Lui la guarda con occhi appassionati, lei non vuole mai più legarsi a un uomo. Ma quando decide di mettere in scena L’assommoir di Zola, è a lui che propone il ruolo di Coupeau, riservandosi quello di Gervaise. Man mano che la storia si sviluppa, il confine tra la vita reale e la rappresentazione teatrale si riduce sempre di più. Tra letture e prove, tra ricerca e studio, la realtà sfuma nella finzione e i due sembrano ripercorrere esattamente tutti i passaggi della storia di Coupeau e Gervaise, fino alla rovina. “Anne Barbot e io ci siamo formati insieme alla École Internationale de Théâtre Jacques Lecoq. Entrambi mettiamo in discussione la nozione di prospettiva e la porosità tra realtà e finzione. Insieme abbiamo sperimentato la creazione di ponti tra due linguaggi: quello del teatro e quello dell’audiovisivo. L’adattamento teatrale di L’Assommoir di Emile Zola da parte di Anne è sembrato un ottimo soggetto per l’esperienza che avevamo in mente”.
La struttura del film è uno scambio, un dialogo tra due narrazioni, quella dello spettacolo sul palco e quella degli attori, dietro le quinte. Fuori dal palco, gli attori sono colti in conversazioni intime, immersi nel proprio elemento quotidiano, in riflessioni o durante i preparativi prima di scivolare nella finzione. La macchina da presa è stato il mezzo di immersione nei movimenti interiori dei personaggi. Il montaggio ha creato collegamenti tra i momenti di gioco della finzione teatrale e del mondo reale, fino a perdere volontariamente i consueti riferimenti e codici tra i diversi registri.
“Attraverso il romanzo di Zola e la sua reinterpretazione contemporanea, ho voluto celebrare una figura femminile caratterizzata dalla sua forza: Gervaise, che sopporta violenze e fallimenti mantenendo la rotta il più a lungo possibile. Zola scrisse che si preoccupava poco della bellezza, né della perfezione, preoccupandosi solo della vita, della lotta, della febbre“, sottolinea Gianluca Matarrese. “Ho cercato di fare lo stesso, mostrare ciò che è, senza cercare di salvare o opprimere nessuno, sezionando queste anime complesse, impregnate allo stesso tempo di allegria e tenebra, forza e debolezza, emancipazione e servitù. La macchina da presa è servita come mezzo di immersione nei movimenti interiori dei personaggi, in un contesto di finzione (quello dell’opera teatrale). E dall’altro, un’immersione nella vita reale degli attori che hanno costruito e dato vita a questa creazione. Ancora una volta, come nei miei film precedenti, ritrovo ingredienti a me cari: la famiglia, la decadenza, i sogni e le ambizioni. Come spesso accade, i miei personaggi reali si trovano ad affrontare situazioni difficili e io mi prendo il tempo di accompagnarli e filmarli intimamente per capire come possono reagire, risalire in superficie da una realtà che li sta facendo sprofondare, cadere e risalire”
Nato e cresciuto a Torino, Gianluca Matarrese si è trasferito a Parigi, all’età di 22 anni, dove ha completato gli studi di cinema e teatro. Nel 2008 ha iniziato la sua carriera in televisione come autore di programmi di entertainment e fiction. Negli ultimi cinque anni ha realizzato otto film documentari che hanno girato numerosi festival internazionali (Settimana della Critica, IDFA, Thessaloni.