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18 Giugno 2024

Venezia 81, preapertura con ‘L’oro di Napoli’ restaurato da Cinecittà

Il capolavoro di Vittorio De Sica verrà proiettato il 27 agosto in prima mondiale nella versione restaurata digitale in 4K

Sarà il classico di e con Vittorio De Sica L’oro di Napoli (1954), con Eduardo De FilippoSophia LorenSilvana ManganoPaolo Stoppa e Totò, il film di Preapertura di martedì 27 agosto dell’81ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, in occasione dei 50 anni dalla scomparsa di Vittorio De Sica e dei 70 anni del film.

L’oro di Napoli, che rientra nel programma di Venezia Classici dell’81ma Mostra (28 agosto-7 settembre), sarà presentato il 27 agosto in Sala Darsena al Lido di Venezia alle ore 21.00, in prima mondiale nella versione restaurata digitale in 4K a cura di Cinecittà per iniziativa della Filmauro Srl di Aurelio e Luigi De Laurentiis, a partire dal negativo scena 35mm e dal negativo colonne ottiche 35mm mono, e con la supervisione artistica di Andrea De Sica.

L’oro di Napoli, suddiviso in 6 episodi tratti dall’omonima raccolta di racconti di Giuseppe Marotta, sceneggiato insieme al regista da Cesare Zavattini e prodotto da Carlo Ponti e Dino De Laurentiis, racconta alcune delle tante facce di Napoli attraverso i capitoli: Il guappo, Pizze a credito, Il funeralino, I giocatori, Teresa e Il professore. Presentato in concorso a Cannes nel 1955, venne premiato ai Nastri d’argento per la miglior attrice a Silvana Mangano e per il miglior attore a Paolo Stoppa e selezionato fra i 100 film italiani da salvare.

L’oro di Napoli – ha ricordato il regista Martin Scorsese – a New York era trasmesso a quei tempi in televisione, e tutti nel quartiere lo rivedevano ogni volta e lo amavano molto. È un film che offre una meravigliosa gamma di stili comici e incorpora qualcosa che apprezzo molto nel cinema italiano: il modo in cui si muove senza sforzo tra la commedia e la tragedia” (My Voyage to Italy, Martin Scorsese, 1999).

Su L’oro di Napoli Carlo Lizzani ha scritto: “De Sica realizzerà dal bel libro di Marotta un film dalle alte qualità, pieno anche di pagine ispirate e di momenti degni del miglior De Sica. Il funerale del bambino (tagliato nella versione presentata al pubblico) e quel gioiello che è la partita a carte tra De Sica stesso in veste d’attore e il bambino, potrebbero figurare degnamente in un’antologia del cinema italiano” (Storia del cinema italiano, Parenti, Firenze, 1961).

NOTA TECNICA SUL RESTAURO

Il negativo scena del film presentava numerose macchie, vecchie giunte riparate a scotch e una grande quantità di righe, graffi e spuntinature. Alcuni strappi e rotture importanti hanno reso indispensabile la ricostruzione di diversi fotogrammi. È stato necessario il trattamento per la rimozione del flicker su molte inquadrature. Un color grading accurato ha ricreato contrasti e look originale della fotografia. Sulla colonna sono stati eliminati i classici difetti presenti in un supporto dell’epoca, intervenendo sul rapporto segnale-rumore per ricreare il giusto equilibrio tra suono d’ambiente e dialoghi. La presenza di una rottura del supporto ha reso necessaria la ricostruzione di una battuta.


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