A Cesenatico, al funerale del giovane Carlo Mazzanti, morto con la sua moto, si presentano gli amici: Vittorio, ambizioso e snob, figlio di un facoltoso imprenditore locale; Giovanni, tossicodipendente; Davide, un meridionale disoccupato in perenne attrito col padre; Bruno, che lavora nel vivaio di anguille del fratello; Paolo, commesso in un supermarket. Dapprima costoro convincono Paolo a sedurre Vanessa, la ragazza di Carlo; quindi il ragazzo si fa plagiare da Vittorio, che gli sceglie il nuovo “look” da sfoggiare e lo costringe ad acquistare, con le cambiali, una lussuosa cabriolet. Poi Vittorio (che ha già rubato le perle della madre) comincia ad accennare a Paolo il progetto di eliminare i suoi parenti per ereditare. Chiedendo in prestito i soldi alla sorella, paga la complicità di Paolo, di Giovanni che adesso lavora nel ristorante della sua nuova ragazza, e di Davide, che ha acquistato tute e spranghe per l’impresa che viene compiuta con spietata determinazione. Solo Bruno si sottrae all’ultimo, mentre Davide non regge allo scempio e scappando viene azzannato da un cane, il cui padrone denuncia l’episodio ai carabinieri che così riescono ad individuare ed arrestare i responsabili. Costoro per procurarsi un alibi, si erano subito dopo il delitto recati in discoteca, dando fastidio a Vanessa e facendosi cacciare fuori. In carcere Vittorio riceve dall’avvocato una lettera scritta precedentemente dal defunto padre: un tentativo di farlo ragionare e ravvedere.