Nei boschi che si trovano nei dintorni dell’umbra Norcia vive Luca, un cinquantenne di cui nessuno conosce la storia e che a causa della sua apparente scontrosità, viene chiamato “il matto”. In realtà, Luca si nasconde da quando fanciullo, tornando alla propria casa, ha trovato tutta la famiglia sterminata dai Tedeschi. Industrioso, il solitario trova nella natura tutto quello che gli occorre per il sostentamento; scolpisce il legno; gioca qualche brutto scherzo a coloro che violentano gli animali o raccolgono inconsultamente i prodotti del suolo (es. i funghi). Due fratellini, il decenne Michele e la dodicenne Giulia, incuriositi lo avvicinano e, dopo che Luca ha soccorso Michele che si è contuso in una caduta, ne diventano amici. Essendo venuto a sapere che Giulia sta per festeggiare il genetliaco, Luca scolpisce un gruppo che rappresenta i due amichetti e predispone la casa per accoglierli. Ma Giulia e Michele questa volta non arrivano sia perché la mamma si oppone sia perché a Norcia si celebra l’annuale festa della città. Luca raggiungendo l’abitato, trova che la casa dei due amici sta bruciando e, credendo che i bambini vi siano dentro, irrompe tra le fiamme ove troverà la morte sotto gli occhi terrificati dei due e mentre la popolazione accorsa non muove un dito e pensa che “il Matto” sia responsabile dell’incendio.