A. (Keitel), regista di origine greca esule negli Stati Uniti, torna nella città natale, Florina, per la proiezione di uno dei suoi controversi film. In realtà è tornato per trovare alcune bobine di un documentario, girato all’inizio del secolo sui Balcani dai mitici fratelli Manakias, la cui pellicola non è stata ancora sviluppata. Sulle labili tracce di questo unico documento, che gli viene indicato ora a Bucarest ora a Sarajevo, il regista attraversa la Macedonia, la Romania, il Danubio, Belgrado: ad ogni ricordo del passato ecco sorgere il fantasma di un amore perduto. Giunto nella martoriata Sarajevo incontra Ivo Levi, il conservatore delle cineteca, che tenta di sviluppare la pellicola contenuta nelle bobine. Nella passeggiata nella nebbia per festeggiare la riuscita dell’operazione assiste allo sterminio, ad opera di un cecchino, di tutta la famiglia di Levi. (Il film e’ dedicato a Gian Maria Volonte’, il quale doveva interpretare il ruolo del conservatore della cineteca, ma si e’ spento all’inizio delle riprese.)