Regia Massimo Martella

Paese, annoItalia, 2018

Durata 77

Pellicola Per Tutti

Produzione Istituto Luce Cinecitta'

Uscita 2018

Status Pronto


Diritti Cinecittà Vendite Italia, Vendite estero, Theatrical Italia, Produzione

Federica Di Biagio

Distribuzione Theatrical Italia

f.dibiagio@cinecitta.it

+39 0672286271

Simona Agnoli

Sales & Business Developement, Films and docs

s.agnoli@cinecitta.it

+39 0672286437

Documentari

Nel nome di Antea

di Massimo Martella
Vendite Italia
Vendite estero
Theatrical Italia
Produzione
Scheda tecnica

Regia Massimo Martella

Paese, annoItalia, 2018

Durata 77

Pellicola Per Tutti

Produzione Istituto Luce Cinecitta'

Uscita 2018

Status Pronto

Diritti Cinecittà

Diritti Cinecittà Vendite Italia, Vendite estero, Theatrical Italia, Produzione

Federica Di Biagio

Distribuzione Theatrical Italia

f.dibiagio@cinecitta.it

+39 0672286271

Simona Agnoli

Sales & Business Developement, Films and docs

s.agnoli@cinecitta.it

+39 0672286437

Quando un paese entra in guerra, a cosa va incontro il suo patrimonio artistico?

Vale la pena rischiare la propria vita per salvare un’opera d’arte dalla distruzione?

Due famosi ritratti della pittura italiana raccontano come, insieme a migliaia di altri capolavori, uscirono indenni dalla seconda guerra mondiale. Il salvataggio fu messo in atto da un pugno di giovani funzionari italiani delle Belle Arti, il cui coraggio e dedizione sono rimasti nell’ombra fino a pochi anni or sono. All’inizio protessero le opere dai bombardamenti nascondendole in luoghi sicuri, distanti dalle città in cui la guerra seminava morte e devastava chiese, palazzi storici e monumenti; poi, dopo l’armistizio, con pochissimi mezzi e a rischio della propria vita cercarono di metterle al riparo dall’avanzare della linea del fronte e da possibili razzie.

Molti sono stati gli umili eroi di questa fuga per la salvezza, che si è svolta incessante dietro le quinte del conflitto. Qui si racconta di Pasquale Rotondi, che in due rifugi nelle Marche mise in salvo migliaia di opere del Nord Italia; di funzionari ministeriali come Lavagnino, Argan, Lazzari, che quando nessun posto in Italia era più sicuro, pur privati di ogni incarico dal nuovo governo della RSI riuscirono a ricoverarne una parte all’interno del Vaticano; dell’odissea delle opere d’arte napoletane, portate via da Montecassino dove erano nascoste poco prima che l’abbazia venisse rasa al suolo; dei capolavori dei musei fiorentini, trafugati dai nazisti e recuperati prima che passassero il confine; di due giovani studiose, Palma Bucarelli e Fernanda Wittgens, che unendo competenza e sprezzo del pericolo salvarono i capolavori loro affidati; infine, dei tentativi di restaurare ciò che sembrava irrimediabilmente perduto.

Anche se non tutto si è salvato, è grazie a loro che possiamo ancora ammirare e mostrare al mondo i Caravaggio, i Giorgione, i Raffaello. Il generale Clark disse che fare la guerra in Italia era come combattere in “un maledetto museo”. Quel museo è sopravvissuto, e se da un lato continua a raccontare la storia della nostra identità, dall’altro trasmette immutato a chiunque venga a visitarlo nei musei e nelle piazze italiane il valore universale della bellezza.


Cast Tecnico

 

RegiaMassimo Martella
SceneggiaturaMassimo Martella
FotografiaPaolo Ferrari
MontaggioAngelo Musciagna
MusicaAlessandra Celletti
ProduzioneIstituto Luce Cinecittà
DistribuzioneIstituto Luce Cinecittà

Cast Artistico

 

conGiovanna Rotondi Terminiello
Don Germano Savelli
e con l’amichevole partecipazione di
Anna Ferruzzo
voci di Letizia Ciampa
Massimo Wertmuller
Roberto De Francesco

 


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