Genere Grottesco
Regia Sergio Staino
Paese, annoITALIA, 1992
Durata 118
Pellicola Sì
Produzione Istituto Luce, Yarno Cinematografica, Rai
Diritti Cinecittà Vendite Italia, Vendite estero, Theatrical Italia, Co-produzione
Film
Non chiamarmi Omar
In una giornata nebbiosa in una città dell’Italia del Nord, si “agitano” numerosi personaggi: Bruno, un anziano tassista, che lavora sempre portandosi dietro la moglie dalle gambe inerti (Monica); un tecnico-audio (Marconi) che sottrae la moto al figlio Saimon per andare al suo lavoro e lo lascia furibondo con la madre (Viola) in perpetuo stato ansioso; un traffichino, Assiro Fez, disprezzato dalla consorte Golda, impegnato in una trasmissione radio e, infine, il chirurgo Omar Tavoni, proprietario di una clinica, coniugato con Luisa, nonchè uomo misterioso assai. Dalla trasmittente, dove Tavoni, il conduttore (Carpioni) di una rubrica di successo ed una femminista tutta livore e frecciate (Hanna Lefevre) ospitano il questore ed un sottosegretario di Stato , lo stesso Carpioni insiste con il chirurgo perchè diriga in diretta una operazione, da far eseguire da uno sprovveduto medico (Pizzetti): è nella sua clinica, infatti, che è stato portato dopo uno scontro il tecnico Marconi sbalzato già dalla moto, del che si è occupato Bruno che poco prima aveva avuto come cliente un gigantesco uomo di colore, il quale sul taxi aveva trovato una valigetta del medico Tavoni. Lasciata temporaneamente sola, Monica sorride ad un aiuto-pizzaiolo (Nando), mentre per parte sua e disperata, la Viola teme per la vita del marito ma, al tempo stesso, ritrova Gastone, un ex innamorato (ora sposato e lei non lo sa). Fra battibecchi, bisturi comandati da lontano dal malcapitato Tavoni e maneggiati da un delirante Pizzetti, le corse delle donne e la valigetta che passa di mano in mano, si arriva alla fine della radiotrasmissione. La paralitica ritrova l’uso delle gambe; madama Tavoni si ribella al marito e Viola alza la voce sul figlio mezzo scemo, cavalcando lei la moto e beffandosi con le nuove amiche dei loro uomini (il suo è morto, così come a morto il pizzaiolo), non senza aver fatto crollare sul pavimento il gigantesco uomo di colore. Le tre donne, sentendosi ormai libere da ogni affanno, partono allegramente e l’astuta Lefevre si allontana, recando con sè – e sicuramente per altri interessati – i documenti riservati che Omar Tavoni teneva gelosamente nella famigerata valigetta.
Cast Tecnico
CRISTIANA LAFAYETTE COSTUMI
BLASCO GIURATO FOTOGRAFIA
NINO BARAGLI MONTAGGIO
CARLO MARIA CORDIO MUSICHE
SERGIO STAINO REGISTA
FRANCESCO TULLIO ALTAN SCENEGGIATURA
SERGIO STAINO SCENEGGIATURA
FRANCESCO FRIGERI SCENOGRAFIA
FRANCESCO TULLIO ALTAN SOGGETTO
Cast Artistico
STEFANIA SANDRELLI ATTORE
VICTOR CAVALLO ATTORE
GIANNI CAVINA ATTORE
MARIO DALMAVIVA ATTORE
ORNELLA MUTI ATTORE
GEORGES WOLINSKI ATTORE
ANTONELLO FASSARI ATTORE
BARBARA D’URSO ATTORE
CORINNE CLERY ATTORE
GIULIANA CALANDRA ATTORE
GASTONE MOSCHIN ATTORE
PIERFRANCESCO LOCHE ATTORE
MICHELE MIRABELLA ATTORE
ELENA SOFIA RICCI ATTORE
VINICIO CAPOSSELA ATTORE
ANNA CASALINO ATTORE
MARIO CAVALLERO ATTORE
LUIGI DIBERTI ATTORE
LILA FARIDDA ATTORE
DAMIANO DAMIANI ATTORE
LORIS LIBERATORI ATTORE
ENZO MONCELSI ATTORE
FRANCESCO RUBINO ATTORE
GABRIELE SALMI ATTORE
FRANCESCO SCALI ATTORE