Venezia

31 Agosto 2013

Profezia. L’Africa di Pasolini

Presentato a Venezia Classici il documentario a cura di Gianni Borgna e con la supervisione artistica di Enrico Menduni

Pasolini negli anni Cinquanta dedica i suoi romanzi al mondo delle borgate romane in cui nasce il suo primo film, Accattone (1961). Tra gli emarginati e i baraccati individua una forza genuina che può opporsi al dominio borghese sull’Italia e sul mondo. Le sue speranze, tuttavia, andranno deluse. Il boom economico degli anni Sessanta sembra trasformare le ambizioni degli italiani, compresi quelli delle borgate, che ora aspirano ad omologarsi al modello borghese.
È allora che Pasolini si rivolge al Terzo mondo, e in particolare all’Africa, in cui individua quella genuinità contadina e quella forza rivoluzionaria che invano aveva cercato nel suo Friuli e poi nel sottoproletariato romano.

Profezia – L’Africa di Pasolini
esplora questo rapporto contrastato che finirà in una nuova cocente delusione: l’Africa è un serbatoio di contraddizioni insanabili che esploderanno negli scontri, nelle dittature, nei massacri. Lo documenta con le immagini di allora, tratte dai film di Pasolini, e quelle di oggi; e lo segue attraverso la sua poesia. “L’Africa di Pasolini è un continente in bianco e nero, in cui il colonialismo non ha ancora definitivamente polverizzato la vita tribale, le antiche usanze, un timido incontro con il nuovo”, spiega Enrico Menduni, che ha curato la supervisione artistica del film. “Stridente è il confronto con le immagini coloratissime dell’Africa odierna, i suoi conflitti armati, le sue masse in movimento, le migrazioni e gli esodi”

L’intervista a Enrico Menduni:


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