Luce Cinecittà

27 Luglio 2023

Zola, Calvino e l’ecoguerriero: Luce Cinecittà alle Giornate degli Autori

Tre titoli Luce Cinecittà alle Giornate degli Autori: L’Experience Zola di Gianluca Matarrese, L’avamposto di Edoardo Morabito e Lo scrittore sugli alberi di Duccio Chiarini

Tre titoli Luce Cinecittà alle Giornate degli Autori, sezione parallela della Mostra del cinema di Venezia.

Evento Speciale è L’Experience Zola di Gianluca Matarrese (foto), con Anne Barbot e Benoît Dallongeville, una produzione Bellota Films e Stemal Entertainment, prodotto da Dominique Barneaud e Donatella Palermo, e distribuito da Luce Cinecittà.

Anne è una regista teatrale. Si è separata dal marito e sta cambiando casa. È spenta, senza desideri. Conosce Ben, vicino di casa servizievole e attore senza scritture. Lui la guarda con occhi appassionati, lei non vuole mai più legarsi a un uomo. Ma quando decide di mettere in scena L’assommoir di Zola, è a lui che propone il ruolo di Coupeau, riservandosi quello di Gervaise. Man mano che la storia si sviluppa, il confine tra la vita reale e la rappresentazione teatrale si riduce sempre di più. Tra letture e prove, tra ricerca e studio, la realtà sfuma nella finzione e i due sembrano ripercorrere esattamente tutti i passaggi della storia di Coupeau e Gervaise, fino alla rovina. “Anne Barbot e io ci siamo formati insieme alla École Internationale de Théâtre Jacques Lecoq. Entrambi mettiamo in discussione la nozione di prospettiva e la porosità tra realtà e finzione. Insieme abbiamo sperimentato la creazione di ponti tra due linguaggi: quello del teatro e quello dell’audiovisivo. L’adattamento teatrale di L’Assommoir di Emile Zola da parte di Anne è sembrato un ottimo soggetto per l’esperienza che avevamo in mente”.

Nato e cresciuto a Torino, Gianluca Matarrese si è trasferito a Parigi, all’età di 22 anni, dove ha completato gli studi di cinema e teatro. Nel 2008 ha iniziato la sua carriera in televisione come autore di programmi di entertainment e fiction. Negli ultimi cinque anni ha realizzato otto film documentari che hanno girato numerosi festival internazionali (Settimana della Critica, IDFA, Thessaloniki, CPH, Hot Docs, DMZ, Torino Film Festival, Vision du Réel, Festival dei Popoli), sostenuto regolarmente da broadcaster come France Télévisions e Arté. 

Il secondo titolo è L’avamposto di Edoardo Morabito, prodotto da Dugong Films con Rai Cinema in associazione con Intramovies e con O2 Pòs produções e Bidou Pictures, distribuito da Luce Cinecittà. 

Christopher Clark è un eco‐guerriero, uno scozzese fuori dall’ordinario che nel cuore della foresta amazzonica ha creato il suo personalissimo Avamposto del progresso: un modello di società utopica basato sull’equilibrio perfetto tra natura e tecnologia, gestito e preservato dagli abitanti della foresta. Ma la situazione peggiora di anno in anno e un nuovo grande incendio minaccia di distruggere l’Avamposto. Chris decide allora di giocare d’azzardo, opponendo alla spettacolare distruzione della foresta un evento altrettanto spettacolare: un concerto dei Pink Floyd dentro l’inferno verde, così da convincere il governo brasiliano a istituire una riserva. Del resto nella mente di un sognatore tutto è possibile e forse ha ragione lui, in un mondo che corre a velocità folle verso l’apocalisse, essere un po’ folli è l’unico modo per opporre resistenza. Ma veramente possiamo salvare la foresta, noi, i figli del modello capitalista, lo stesso modello che la sta distruggendo?

Edoardo Morabito nel 2013 ha vinto il premio Miglior Film al 31° TFF ‐ Torino Film Festival con il documentario I fantasmi di San Berillo. Come montatore di fiction e documentari ha realizzato, tra gli altri, Belluscone. Una storia siciliana di Franco Maresco, Premio Speciale della Giuria alla 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Biennale di Venezia 2014, nella sezione Orizzonti e David di Donatello come Miglior Documentario Italiano e Liberami di Federica di Giacomo, Miglior Film alla 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Biennale di Venezia 2016, nella sezione Orizzonti. Insegna all’Accademia di Belle Arti e al Centro Sperimentale di Cinematografia.

Infine Lo scrittore sugli alberi, documentario di Duccio Chiarini con Ariane Ascaride, Walter Barberis, Mario Barenghi, Silvia Bencivelli, Stefano Bollani, Giovanna Calvino, Merve Emre, Marie Fabre, Ernesto Ferrero, Marco Macchi, Letizia Modena, Martin Rueff, Paolo Virzì. Prodotto da Riccardo Brun, Paolo Rossetti, Francesco Siciliano, è una produzione Panamafilm, ARTE’ G.E.I.E, Les Films d’Ici, Luce Cinecittà in collaborazione con RAI Documentari e Fondazione Home Movies-Archivio Nazionale del Film di Famiglia con il supporto diCNC (Centre National du Cinema et de l’Image Animèe) Procirep (Sociètè des Producteurs de Cinèma et de Tèlèvision).

Nel centenario della nascita di Italo Calvino, l’avventura del più importante e indefinibile scrittore italiano del Novecento narrata in un documentario che ne rilegge il percorso artistico attraverso una delle sue opere più note, Il Barone Rampante. Il romanzo diviene il prisma attraverso cui osservare il rapporto tra l’opera e i contesti storici che ha attraversato nella costante ricerca della giusta distanza dalle cose del mondo per offrire, grazie a filmati foto e lettere inedite un nuovo sguardo sul più conosciuto autore del Novecento.


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