Mostre

24 Agosto 2023

Mostre: a Venezia ‘I tarocchi’ di Pino Settanni

Il ciclo -culto di un genio della fotografia - 60 immagini tra pittura e magia. La riscoperta di un artista totale

Pino Settanni (1949-2010) è stato uno dei più originali, vivaci e versatili autori della fotografia contemporanea. Un artista che negli ultimi anni sta vivendo una crescente riscoperta, con esposizioni e pubblicazioni, dopo l’acquisizione da parte dell’Archivio Luce del suo intero fondo fotografico, composto di oltre 60.000 immagini. Un immenso patrimonio di cui il Luce cura conservazione e digitalizzazione completa. Notissimo per i suoi ritratti, specialmente quelli dei protagonisti del cinema italiano e internazionale, apprezzato fotoreporter con i suoi viaggi nel Sud Italia e al seguito dell’Esercito italiano in zone colpite dalla guerra come i Balcani e l’Afghanistan, poligrafo estroverso di progetti ‘in serie’, Settanni ha attraversato dagli anni Sessanta ai Duemila una gamma sterminata di generi e tecniche diversi. Ma un tratto costante della sua opera lo rende davvero speciale: l’abbattimento della barriera tra pittura e cinema. ‘Il fotografo col pennello’, ‘il pittore con la macchina fotografica’ sono solo alcune delle definizioni che negli anni lo hanno descritto per sintetizzare uno stile personale, inimitabile.

Ora una mostra celebra questo aspetto di Settanni, uno dei più eclatanti della sua opera. L’esposizione ‘I tarocchi’ si terrà dal 30 agosto al 26 novembre 2023 nel prestigioso spazio Le Stanze della Fotografia di Venezia, iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini, luogo dedicato ai protagonisti internazionali della foto. La mostra è realizzata da Archivio Luce Cinecittà, in collaborazione con Le Stanze della Fotografia, Fondazione Giorgio Cini e Marsilio Arte.

Settanni si dedica alla serie fotografica dei tarocchi, le celebri carte della tradizione europea, nel 1994, sollecitato dalla lettura de Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino, e rendendo personale e definitivo omaggio alla pittura di studio di quello che è stato il suo principale riferimento iconografico per la vita, Caravaggio.

Studiando i precedenti pittorici dedicati alle carte da gioco, come Dürer e Brueghel il Vecchio, e dopo un lavoro quotidiano di sei mesi nel suo studio, Settanni dà vita a un’opera senza precedenti: è la prima volta che le figure dei tarocchi sono fotografate con sembianze umane. Prendendo a modello per gli Arcani maggiori e minori i tarocchi marsigliesi, il fotografo li fa interpretare ad attrici e modelle (con la sola eccezione maschile per la figura del Matto, incarnato dall’attore Mario Scaccia). Settanni realizza l’intero set: dai bozzetti preparatori, al fondale nero (un marchio di fabbrica dell’autore), dal taglio dei geniali costumi, realizzati con tessuti di quattro colori base, rosso, giallo, blu e verde, alle pose, agli oggetti di scena. Il risultato è eccezionale, per composizione, ricchezza, umorismo, significati. C’è la pittura ‘fotografica’ dell’ispiratore Caravaggio, un profumo di messinscena teatrale, e la dinamica di un set cinematografico. Una sintesi di arti rara e giocosa, una libertà combinatoria, in cui Settanni riesce a fondere una tradizione secolare come i tarocchi – un patrimonio della cultura occidentale – con una sperimentazione d’avanguardia, sbrigliata e ‘pop’.

L’esposizione alle Stanze della Fotografia presenta al pubblico 61 immagini, di cui i 22 Arcani maggiori, 16 figure degli Arcani minori, e una selezione inedita di foto di backstage, con lo stesso fotografo che si mette in scena sul set. Immagini rivelatorie e divertite scoperte durante la digitalizzazione del fondo Settanni presso l’Archivio Luce.

I tarocchi presentati in stampe smaglianti a Venezia rivelano una facciata ulteriore di un fotografo genialmente poliedrico, un artista che ha portato il pubblico nelle stanze del jet set e nell’umanità dei fragili, nella bellezza segreta di molti luoghi e, come con la magica effusione di questo gioco di carte, in quella della cultura europea. Abbattendo i confini tra le arti, tra la serietà e la leggerezza, tra il reale e il sogno.


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