Studi cinematografici

5 Settembre 2023

Pietro Castellitto: “Volando dentro lo Smart stage di Cinecittà”

"Girare a Cinecittà è stato bellissimo - dice Pietro Castellitto - il ledwall ci ha consentito di giocare con un aereo vero, una cosa impensabile in GCI"

VENEZIA – In concorso a Venezia 80, l’opera seconda di Pietro Castellitto Enea, con una lunga sequenza girata a Cinecittà, al Teatro 18, dove si trova uno smart stage con ledwall per riprese virtuali tra i più grandi d’Europa. 

“Girare lì è stato bellissimo – dice Pietro Castellitto a Cinecittà News – è sempre meglio avere degli elementi reali e il ledwall ci ha consentito di giocare con un aereo vero, una cosa impensabile in GCI. Era una tecnologia che non tutti conoscevano ed è stata una sfida, ma al terzo giorno eravamo tutti rodati”.

La scena girata al Teatro 18 è quella in cui un aereo da turismo si infrange contro un grattacielo, una scena importante e fortemente simbolica, che rimanda all’attentato delle Torri Gemelle. “I film devono essere simbolici – chiarisce Castellitto jr – ogni epoca ha dentro di sé tutte le storie del mondo, ma poi sono i simboli che concretizzano quelle storie e le rendono importanti. Ho cercato di dare a quel personaggio una morte epica, mitologica”.

Cosa ricorda dell’11 settembre 2001? “Per la prima volta in vita mia ho capito che la guerra esisteva. Ero molto piccolo, avevo dieci anni, eravamo in campagna in Toscana e sentimmo i caccia sorvolarci, mio padre pensava che fosse scoppiata la terza guerra mondiale. Per me che pensavo che la guerra appartenesse solo al passato è stato un momento di svolta. Il paradosso tragico dell’esistenza è che la vita si sente meglio in guerra. E questo è un film sul desiderio di sentirsi vivi, soprattutto Enea e Valentino hanno questo desiderio. In un ambiente saturo di pace, sono costretti a inventarsi una guerra che non c’è”.


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