5 Febbraio 2024
Luce Cinecittà al Bif&st con ‘La tartaruga’ e lo studio EL
In programma al festival l'omaggio al presidente onorario Ettore Scola con il film 'Tutte le cose che restano', sul magico Studio EL a Cinecittà, e la commedia commedia dolceamara sull’età, 'La tartaruga' di Fabrizio Nardocci, distribuita da Luce Cinecittà.
In programma dal 16 al 23 marzo la quindicesima edizione del Bif&st – Bari International Film&tv Festival, con oltre 130 eventi fra proiezioni, lezioni di cinema, incontri e conferenze. Tra i film italiani in concorso La tartaruga di Fabrizio Nardocci con Nello Mascia, Antonello Fassari e Anna Ferruzzo: una commedia dolceamara sull’età, i rapporti tra generazioni, e il delicato campo di battaglia della convivenza. Prodotto da Dalex Film in collaborazione con Rai Cinema e distribuito da Luce Cinecittà, il film racconta di Bruno, un professore in pensione, vedovo da qualche anno, che divide la sua casa con il figlio trentenne e la compagna. Con la nascita imminente di un nipotino, Bruno è costretto a fare spazio in casa, a lasciare mobili e oggetti cui è affettivamente legato, a dormire in uno stanzino. L’incontro con l’antiquario Marcello, un vecchio amico che non vedeva dai tempi dell’università, fa scaturire piacevoli ricordi, ma anche dei conflitti sopiti e irrisolti. Da quell’incontro, e da un’inaspettata nuova convivenza, Bruno pare poter risolvere il problema degli spazi. Ma non del tempo passato, e di quello ancora da vivere
Tra gli eventi speciali annunciati, anche l’omaggio al presidente onorario del Festival Ettore Scola: il documentario di Cinzia Lo Fazio esplorerà la bottega creativa in cui per anni lavorò al fianco di Luciano Ricceri, il magico Studio EL a Cinecittà, la bottega dove sono nati alcuni capolavori del nostro cinema. Il film dal titolo Tutte le cose che restano è una produzione Luce Cinecittà e Polygono Film in collaborazione con CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia.
Una distribuzione Luce Cinecittà che racconta di un angolo nascosto di Cinecittà c’è un posto magico che nessuno conosce e che stava per scomparire. È lo STUDIO EL fondato nel 1983 da Ettore Scola e Luciano Ricceri, un maestro mondiale della regia, un grandissimo scenografo, due amici. Uno spazio creativo, una sorta di bottega rinascimentale, una factory. Un luogo nel quale i due hanno preparato i loro grandi film, ma dove hanno anche dato modo a tanti giovani di crescere e migliorare le loro professionalità.
Dopo la scomparsa di Ettore Scola e Luciano Ricceri il tempo a Studio EL si è fermato, insieme a tanti oggetti che sono la memoria di quasi 40 anni di storia del nostro cinema. Un luogo che rischiava di chiudere, ma che oggi è divenuto – in primis grazie alla cura, alla caparbietà e all’amore di un uno storico collaboratore dello studio e protagonista del film, Ezio Di Monte – uno spazio di preziosa memoria all’interno degli Studi di Cinecittà.
A raccontarlo sono proprio gli oggetti, chiamati a suscitare i ricordi dei tanti che lo hanno frequentato. Gli oggetti ci faranno scoprire di nuovo la cinematografia di Ettore Scola raccontata insieme ai loro artigiani. 12 oggetti significativi, 12 ricostruzioni di pezzi della nostra storia attraverso interviste e preziosi archivi filmici.