Cinecittà casa dei David

Ospitata negli Studi di Via Tuscolana a Roma - nel leggendario Teatro 5, e poi tra il Teatro 14 e il 18 - la cerimonia di premiazione dei David di Donatello 2024 il prossimo 3 maggio.

Cinecittà è la casa del cinema, incubatore e fortino di storie e talenti, archivio di memoria e macchina industriale. Cinecittà ha scritto e continua a scrivere la Storia del Cinema e per i Premi David di Donatello 2024 – per il terzo anno consecutivo – è imprescindibile dimora, ospitando nei propri Studi la cerimonia di premiazione, il prossimo 3 maggio, dal vivo in via Tuscolana a Roma e in diretta tv su Rai Uno, in prima serata.

E’ subito il direttore del Prime Time – Intrattenimento di Rai, Marcello Ciannamea, a entrare nel vivo chiamando in campo Cinecittà, infatti la realizzazione della serata dei David di Donatello “per Rai è un dovere e un privilegio: è necessario per il servizio pubblico esaltare il cinema italiano. Quest’anno abbiamo voluto alzare il tiro, con la passione in primis del sottosegretario Lucia Borgonzoni, e dando alla serata l’atmosfera di un grande evento, più delle precedenti edizioni; sarà un evento anche perché ospitato in un luogo iconico, Cinecittà, nel leggendario Teatro 5, articolandosi poi tra il Teatro 14 e il 18”, per cui il Direttore ringrazia la presidente Chiara Sbarigia e l’ad Nicola Maccanico – entrambi presenti alla conferenza ufficiale di presentazione delle cinquine finaliste -, ricordando come l’evento tutto si svolga sempre sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Per la senatrice Borgonzoni, “la serata è la più importante per il cinema italiano: si festeggiano le maestranze e non solo gli attori; si festeggia anche chi rende magico il cinema, e che magari la gente comune meno conosce. È una serata in cui cerchiamo di arrivare a tutte le persone che hanno un po’ perso nel tempo la magia della sala, come stiamo cercando di fare anche con l’educazione all’audiovisivo nelle scuole. Per noi – quella dedicata ai David di Donatello – è la giornata in cui riusciamo a racchiudere le persone, le Associazioni, gli esercenti … . Quella sera ha il grande compito di far innamorare o re-innamorare del cinema e come Ministero saremo accanto, sempre”.

Per Piera Detassis – presidente e direttrice artistica dei Premi – “per riuscire a fare questo salto di cambiamento, ho sentito molto il gioco di squadra” e, con i ringraziamenti di rito, specifica che “il David non potrebbe sognare quello che sogna per il 3 maggio se non ci fosse stata la collaborazione con Cinecittà, un viaggio che mi appassiona, che parte dal grande Teatro di Fellini, con escursioni nei Teatri in costruzione e tra i laboratori dei mestieri”.

L’ad Maccanico subito sottolinea “il merito della Rai e l’investimento sul contenuto: la spettacolarizzazione, poi, fa la differenza, in un mondo aspirazionale e popolare. Credo che questo possa fare molto per il cinema, come punto di caduta sul pubblico. Per Cinecittà è un privilegio ospitare i David di Donatello, ormai da 3 anni: Cinecittà deve essere la casa del David, poiché possiamo accompagnare un valore iconico con qualcosa di economicamente importante, come dimostra l’essere pieni di grandi produzioni internazionali e italiane; e, infatti, la serata ha anche un valore volto a mostrare – dal vivo e in differita – un set permanente e l’avanguardia della VR del Teatro 18. Cinecittà ha davanti a sé almeno 80 anni di vita come gli altrettanti che ha festeggiato, perché l’attività dei Teatri con la Realtà Virtuale si allarga, permettendo a chiunque di realizzare un film, e la serata dei David spero permetterà a tutti di toccare questo con mano”.

Sono poi i conduttori dell’edizione televisiva 2024, Carlo Conti e Alessia Marcuzzi, a supportare ulteriormente l’unicità del luogo. La conduttrice ironizza affettuosamente affermando: “prenderò possesso degli Studi, non uscirò più dal Teatro 5 perché voglio respirare l’atmosfera dei grandi film girati lì”; mentre il collega ribadisce la soddisfazione di come “Cinecittà ci darà modo di non limitarsi a un solo studio”.

Dopo l’annuncio delle cinquine finaliste, e quello del primo premio ufficiale per il Miglior Cortometraggio, a The Meatseller, Detassis conclude certa che, quello rappresentato dagli artisti e dai titoli dei David correnti sia “un cinema forte per l’interscambio virtuoso tra interpreti e autori. C’è del movimento sul pianeta cinema, ecco perché creare un David più movimentato rientri nell’ordine delle cose”.


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