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3 Settembre 2013

Bray: a novembre la conferenza nazionale

i terranno a novembre, non è ancora confermato se nel corso del Festival di Roma in programma dall’8 al 17 novembre, gli Stati Generali del cinema. L’ha annunciato il ministro dei Beni e delle Attivit

Si terranno a novembre, non è ancora confermato se nel corso del Festival di Roma in programma dall’8 al 17 novembre, gli Stati Generali del cinema o meglio la Conferenza nazionale dell’audiovisivo. L’ha annunciato il ministro dei Beni e delle Attività culturali Massimo Bray in chiusura dell’incontro ‘Il futuro del cinema: da settore assistito a industria culturale strategica’ all’Hotel Excelsior. Tra le priorità indicate dal ministro: stop a interventi tampone sì a una legge di sistema del cinema e dell’audiovisivo, governance integrata dell’intero comparto, allargare alle produzioni tv le agevolazioni fiscali, salvaguardare le piccole sale, incentivare le produzioni internazionali che girano in Italia. Inoltre “la Mostra di Venezia ha bisogno soprattutto di un luogo per il mercato del cinema e in questo senso solleciterò il governo”.

Nutrita la delegazione dei rappresentanti del mondo del cinema che, moderati dall’AD di Luce Cinecittà Roberto Cicutto, hanno dialogato con il ministro esponendo le criticità del settore e le possibili linee d’intervento. In apertura il direttore generale per il Cinema-MiBACT Nicola Borrelli ricorda che entro l’8 ottobre verrà convertita in legge la stabilizzazione, senza scadenza, del tax credit con lo stanziamento originario di 90 milioni l’anno. Inoltre ribadisce che le politiche pubbliche di intervento, diretto e indiretto, devono tenere conto ancora di più dell’avvento del digitale e della rete. Per Riccardo Tozzi, presidente ANICA, queste sono le priorità del settore: promuovere un tessuto moderno di sale di città, allargare il tax credit alle produzioni tv, collaborare creativamente con le produzioni internazionali interessate al nostro Paese e rilanciare la produzione televisiva.

Per Martha Capello, presidente AGPC, aumentare il tax credit interno al 25 per cento per i film più piccoli e indipendenti. Per Fabiano Fabiani, presidente APT, le aziende di produzione televisiva devono godere, come avviene in tutti i Paesi europei (in Francia dal 1985), di incentivi fiscali o di forme di sostegno pubblico e vanno regolamentati i rapporti tra produttori ed emittenti sul tema della proprietà dei diritti. Battaglia condivisa da Maurizio Sciarra, coordinatore nazionale 100autori, che ricorda come in Gran Bretagna i produttori tv hanno proposto nuovi modelli creativi una volta che si sono riappropriati dei diritti prima posseduti dai broadcaster. Lionello Cerri, presidente ANEC, ancora una volta rivendica il ruolo essenziale della sala, luogo di aggregazione e di identità culturale. Alla fine del 2013 circa mille schermi non saranno ancora digitalizzati, di qui la necessità di risorse messe a disposizione dal FUS. E della sala del futuro l’Anec dibatterà a Roma in un convegno fissato il 3 ottobre alla Casa del Cinema. Inoltre Cerri avverte che un’eventuale tassa di scopo deve riguardare tutte le forme di sfruttamento dell’opera filmica. Angelo Barbagallo, presidente sezione produttori ANICA, individua la criticità maggiore nel forte calo delle risorse televisive nel cinema, a causa del disimpegno di Medusa, e nella conseguente riduzione di film che non siano commedie.

Per Richard Borg, presidente sezione distributori ANICA, la digitalizzazione delle sale consente una sua valorizzazione superando una programmazione ingessata, proponendo più titoli disponibili nella stessa sala ad orari differenziati, abbinando tipi di pubblico e tipi di pellicole, puntando all’allungamento delle teniture. Carlo Bernaschi, presidente ANEM, ritiene necessari, grazie al sostegno pubblico, un organico piano di ristrutturazione e adeguamento strutturale delle sale, nonché progetti di promozione e educazione alla visione in sala. Riccardo Monti, presidente ICE, propone: un desk dedicato alle grandi produzioni internazionali interessate alla location italiana, un progetto straordinario sulla Cina, mercato di grandi dimensioni, e una promozione adeguata dei nostri migliori film all’estero. Per Stefano Rulli il Centro Sperimentale di Cinematografia, di cui è presidente, deve formare i futuri professionisti nell’ambito del lungometraggio, del documentario di narrazione e della serialità televisiva; forme diverse dell’audiovisivo ma con pari dignità estetica. Sono inoltre intervenuti: Nino Russo vicepresidente ANAC, Silvano Conti coordinatore nazionale produzione culturale di SLC-CGIL e Giulio Scarpati coordinatore nazionale sezione attori italiani di SLC-CGIL. (ssr)

 


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