3 Maggio 2019
‘Normal’: moderni ‘Comizi d’amore’ in sala
Un viaggio e un atlante inaspettato nelle norme, gli stereotipi, le convenzioni di genere nell’Italia di oggi. Un cammino lungo quei confini che chiamiamo maschile e femminile
Arriva nelle sale italiane una delle visioni più sorprendenti e applaudite all’ultimo Festival di Berlino, un film elogiato dalla stampa nazionale per la sua composizione e visionarietà, che ha saputo raccogliere anche gli apprezzamenti di testate internazionali, come l’autorevole Hollywood Reporter. È Normal, il nuovo film documentario di Adele Tulli, giovane regista (classe 1982) con già un profilo internazionale nella produzione di cinema del reale, che dopo la prima mondiale nel ‘Panorama’ della Berlinale approda al cinema il 2 maggio, con un’uscita di teniture e un tour di proiezioni evento che porteranno la regista a presentarlo a Roma, Milano, Torino, Bologna, Firenze, Genova, Padova, Palermo, Catania e altre città lungo il mese di maggio. (ELENCO SALE)
Con una speciale anteprima nazionale, il concorso al Lovers Film Festival di Torino dove ha vinto il premio come miglior documentario, il film ha anche ricevuto il Premio Millenial Visionaria, dato alla sua regista perché “rappresenta la meglio gioventù italiana, quella che viaggia e incrocia culture per trovare nuovi strumenti per raccontare il proprio paese. Il suo film fotografa una realtà che è sotto agli occhi di tutti eppure è invisibile, rivelando quel sottile e pervasivo lavoro culturale con cui gli stereotipi di genere vengono creati ed accettati. Il suo lavoro, che dimostra una felice maturità tecnica ed artistica, porta nel contempo uno sguardo nuovo e smaliziato sul mondo”.
Normal arriva proprio in un momento di vivace dibattito pubblico e politico su alcuni dei temi toccati dal film, come la sessualità, la percezione e costruzione dei generi, la composizione della famiglia, l’istituto matrimoniale, il ruolo delle dinamiche identitarie. Temi sensibili che Tulli racconta senza (pre)-giudizi, con sguardo lucido e non di rado leggero e venato di ironia, chiamando lo spettatore all’osservazione – piuttosto che a una dimostrazione – del contesto in cui normalmente viviamo.
Un ‘Comizi d’amore’ di oggi, aggiornato a un paese che è cambiato ben più di quanto a volte i media o le rappresentazioni politiche possano raccontare.Prodotto da FilmAffair, in coproduzione con due storiche realtà della memoria e dello sguardo collettivo come AAMOD e Istituto Luce Cinecittà, e con Intramovies, il film, realizzato in collaborazione con Rai Cinema e Ginestra Film, verrà distribuito nelle sale italiane da Istituto Luce Cinecittà mentre la distribuzione estera è affidata a Slingshot Films.
Il film è un documentario fuori dagli schemi, originale e visivamente audace che riflette su come il genere definisca il nostro agire quotidiano, influenzandone gesti, desideri, comportamenti e aspirazioni.Un viaggio tra le dinamiche di genere nell’Italia di oggi, raccontate attraverso un mosaico di scene di vita quotidiana, dall’infanzia all’età adulta. In palestra come in spiaggia, in discoteca, in chiesa, in un parco giochi o al centro estetico: Normal osserva le coreografie dei corpi, i rituali sociali per ognuno dei generi nei contesti più ordinari e familiari. Un caleidoscopio di situazioni di volta in volta curiose, tenere, grottesche, misteriose, legate dal racconto di quella che siamo soliti chiamare normalità, mostrata però da angoli e visuali spiazzanti.
Con uno sguardo insieme intimo ed estraniante, il film esplora la messa in scena collettiva dell’universo maschile e femminile, proponendo una riflessione – lucida, e provvista di ironia – sull’impatto che ha sulle nostre vite la costruzione sociale dei generi.Per cercare un nuovo significato a quella che ogni giorno e spesso senza troppo pensiero (e cuore) definiamo normalità.
“Nei miei film precedenti ho lavorato su temi relativi al genere e alla sessualità sempre scegliendo protagonisti che riflettessero il punto di vista di chi si colloca ai margini delle convenzioni sociali dominanti – dice la regista – In questo lavoro volevo sperimentare un cambio di prospettiva, concentrandomi proprio su ciò che viene considerato convenzionale, normativo, normale. L’idea è di creare degli accostamenti che riescano a provocare un senso di straniamento e di sorpresa davanti allo spettacolo della “normalissima” realtà di tutti i giorni. Normal intende suscitare una riflessione sulle complesse dinamiche sociali attraverso cui costruiamo e abitiamo le nostre identità di genere”.
Trailer: