8 Novembre 2022
Luce Cinecittà a Torino con 10 film e 2 restauri
Luce Cinecittà è presente, trasversalmente alle sezioni, tra documentario e finzione, con titoli che annoverano, tra gli altri, le firme di Francesco Patierno e Tony Saccucci
Una rosa di 12 titoli complessivi – 10 film che debuttano e 2 restauri – per Luce Cinecittà alla 40ma edizione del Torino Film Festival.
Le sezioni – dal Concorso Documentari Italiani al Fuori Concorso – sono abitate trasversalmente dai titoli Luce, così come versatili sono le storie e i linguaggi: si va dalla Lotta Continua di Tony Saccucci a Pier Paolo Pasolini – Una nuova visione di Giancarlo Scarchilli.
Nella dozzina generale, un quartetto di punta: Francesco Patierno arriva a Torino prodotto da Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Cinema e lo fa con Svegliami a mezzanotte (Concorso Doc Italiani), liberamente tratto dal libro omonimo di Fuani Marino. È la storia vera dell’autrice dello scritto, che la forte depressione porta a lanciarsi dal quarto piano di un palazzo, sopravvivendo alla caduta. Il film indaga “il male oscuro” con fotogrammi e frammenti, parole e emozioni di un’esistenza fragile, illuminandoli con il racconto di un’insperata resurrezione piena di speranza.
Con Cipria (Fuori Concorso / Amici Nostri) – produzione e distribuzione a cura di Luce Cinecittà – Giovanni Piperno e Anna Villari portano nel 1941 e dentro il micro cosmo di un concorso pubblicitario che invita le donne italiane a raccontare le loro vite, per farne un film. C’è una giuria, ci sono tre vincitrici. La guerra interrompe. Cipria riscopre quelle storie e quelle donne: dimenticate, attualissime, rivelatorie.
Mentre Massimo Martella “fa risuonare” Il tocco di Piero (Fuori Concorso, produzione e distribuzione Luce Cinecittà), dove il Piero evocato è Piero Umiliani, uno dei più importanti compositori italiani di colonne sonore del ‘900. Il film, dunque, racconta la parabola creativa, dagli inizi nel dopoguerra nelle orchestrine jazz degli Alleati, alla prima colonna sonora italiana jazz, quella composta per I soliti ignoti di Mario Monicelli.
Da Franco Angeli a Franco Angeli: nell’omonimia del nome un nipote racconta uno zio, così si accede ne Lo spazio inquieto (Fuori Programma), film prodotto e distribuito da Luce Cinecittà. Materiali inediti, film, foto e opere figurative, per ricostruire la biografia di Angeli, protagonista di uno dei periodi più ricchi della Storia italiana del Novecento: l’arte, il cinema sperimentale, gli amici Mario Schifano e Tano Festa, la sua città, Roma, il conflittuale rapporto con il PCI. Un racconto personale affidato a chi lo ha conosciuto bene: il fratello Otello, la figlia Maria, la moglie Livia, l’amico Marco Bellocchio.
La corolla di opere curate da Luce Cinecittà a Torino si completa con le altre 6 in programma, oltre, appunto, ai due restauri, ovvero Polsi Sottili (1985, sez. Back To Life) di Giancarlo Soldi e Chiusura (2001, sez. Back To Life) di Alessandro Rossetto. Tra i sei titoli sempre in selezione l’anticipata Lotta Continua (Fuori concorso/Focus politica, produzione Publispei con Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Documentari e Rai Play) di Tony Saccucci, che dirige un docufilm liberamente ispirato al libro I ragazzi che volevano fare la rivoluzione di Aldo Cazzullo.
Alessandro Scippa (Fuori concorso/Focus Politica), invece, cura un documentario basato su testimonianze e materiali d’epoca, La giunta, in cui Renato Carpentieri interpreta un attore protagonista di uno spettacolo basato sui diari di un sindaco. La giunta è prodotto da Antonella di Nocera per Parallelo 41 e Luce Cinecittà in collaborazione con Fondazione Valenzi e AAMOD.
È poi un viaggio iniziato nel 2007 con la casualità di un incontro tra un regista e un grande poeta, Lawrence Ferlinghetti (1919 – 2021), la storia di The Beat Bomb (Fuori Concorso) di Ferdinando Vicentini Orgnani – produzione 39 Films e Luce Cinecittà. Il caso e l’incontro potevano finire lì, ma invece, per una serie di altre casualità, tra i due è nata una collaborazione e un’amicizia proseguita tra Roma e San Francisco.
Parlando di “luoghi” ci sono quelli geografici ma anche quelli digitali, da cui la nascita anche di un nuovo vocabolario e da lì il titolo dell’opera filmica Ok Boomer! (Fuori Concorso) di Andrea Gropplero e Gianfranco Pannone: Si Produzioni in associazione con Luce Cinecittà presentano la storia di un Muro caduto, di una pandemia, di due amici. Un dialogo semiserio per immagini lungo trent’anni, con la voce perduta e ritrovata di una generazione, anzi due.
Nel nome della “generazione” c’è anche il doc di Marco Turco, Eroina – la generazione perduta (Fuori Concorso). Negli anni ’70 l’Italia è sommersa dall’eroina. Carlo Rivolta, giornalista, è tra i primi a raccontare il fenomeno dalle colonne di un giornale neonato, “la Repubblica”. Mette il consumo crescente in relazione al naufragio dei movimenti collettivi nati dalla spinta del ’68. È la voce di una generazione in caduta libera. Ma la consapevolezza non lo risparmia. Una produzione MIR Cinematografica e Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Cinema e Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.
Ultimo ma di certo non ultimo è Pier Paolo Pasolini – Una Visione Nuova (Fuori Concorso), prodotto da MG Production in associazione con Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai Cinema: Giancarlo Scarchilli, regista, raccoglie le voci – tra gli altri – di Pupi Avati, Giancarlo De Cataldo, Carlo Verdone, per dare vita a un film che analizzi quelle personalità che hanno avuto un significativo mutamento dopo aver conosciuto Pasolini. Così, Bernardo Bertolucci scrive poesie quando PPP lo coinvolge come aiuto regista di Accattone. Come un rabdomante, Pasolini sapeva scovare il talento dove altri non lo percepivano: è stato così con Laura Betti, Dante Ferretti, Danilo Donati, Ennio Morricone e tanti altri. Tutti significativi personaggi del cinema e della cultura che devono molto all’incontro avuto con Pasolini e la sua carismatica personalità.